“16 ottobre, non dimentichiamo”.

In prima fila, come sempre. Il volto serio e composto, pronto però a regalare un sorriso a un bambino che si avvicina, vuole conoscerli, scambiare con loro una parola. Gli ultimi Testimoni romani della Shoah, e con loro un romano d’adozione come Sami Modiano, sfilano compatti in occasione della consueta marcia silenziosa che precede le manifestazioni ufficiali organizzate insieme alle istituzioni per ricordare il rastrellamento nazista del 16 ottobre 1943. Marcia silenziosa che accompagna la nominazione di tutti gli ebrei deportati da Roma sotto il nazifascismo, il 16 ottobre e in occasione di altre retate.
La significativa partecipazione oggi alla marcia, che si è snodata per l’intero quartiere, ha dato anche quest’anno il senso di quanto questo appuntamento sia sentito. E lo stesso in sinagoga, dove l’evento si è concluso con la partecipazione dei Testimoni calorosamente accolti dai bambini della scuola ebraica. Tempio maggiore gremito, l’emozione sul volto dei sopravvissuti all’inferno.
A due di loro, come è stato sottolineato in sinagoga, è dedicata questa giornata: a Giuseppe Di Porto, scomparso a inizio settembre; e a Idek Wofowicz che ci ha lasciati invece nelle scorse ore. A condurre la cerimonia Elvira Di Cave.
Sempre a proposito di 16 ottobre, sono nella fase conclusiva i lavori dell’evento “Ricordiamo insieme la deportazione degli ebrei romani” organizzata per il quinto anno consecutivo da Federica e Tobias Wallbrecher e Rivka, Sara e Grazia Spizzichino. Una maratona di riflessioni e testimonianze, rivolta ai giovani e non solo.
Domani la seconda parte dell’evento, con appuntamento anche all’ex collegio militare di Palazzo Salviati, in piazza della Rovere, dove interverranno tra gli altri la Presidente UCEI Noemi Di Segni, la presidente della Comunità ebraica di Roma Ruth Dureghello, il rabbino capo Riccardo Di Segni, l’ambasciatrice tedesca Susanne Wasum-Rainer, l’ambasciatore d’Israele presso la Santa Sede Oren David, l’Ordinario militare per l’Italia, l’arcivescovo Santo Marcianò, e don Cristiano Bettega, direttore dell’Ufficio nazionale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso della Conferenza episcopale italiana.
Questa sera intanto, a partire dalle 18.30, la consueta fiaccolata della Memoria organizzata insieme alla Comunità di Sant’Egidio e cui parteciperanno tra gli altri anche il presidente del Senato Pietro Grasso, il governatore della Regione Lazio Nicola Zingaretti e il sindaco Virginia Raggi. Si legge in una nota della Comunità di Sant’Egidio: “Il ricordo del 16 ottobre 1943 è un fatto decisivo per rafforzare la coesione sociale di Roma, in un momento segnato da risorgenti episodi di razzismo, ed è significativa la presenza, crescente lungo gli anni, di giovani – studenti delle scuole e università romane – e di immigrati ‘nuovi italiani’, insieme a cittadini di ogni età”.

(15 ottobre 2017)