Austria, vincono i conservatori
ma anche paura e populismo

rassegnaI popolari democristiani dell’ÖVP guidati da Sebastian Kurz hanno vinto le elezioni in Austria, ottenendo il 31,4 per cento dei voti. Il partito di estrema destra FPÖ ha invece ottenuto il 27,4 per cento dei voti, diventando secondo partito e distanziando di poco i socialdemocratici (26,7 percento). Kurz, scrive Repubblica, “ha stravinto dopo una campagna elettorale incentrata sul tema dei profughi e sulla scia di un impegno costante, come ministro degli Esteri, a imprimere una stretta sui migranti”. Per il prossimo esecutivo, è possibile che nasca un’alleanza tra l’ ÖVP e la destra islamofoba ed euroscettica di Heinz-Christian Strache. Questi ha ottenuto con la FPÖ il miglior risultato di sempre dopo quello di Haider nel 1999. “Se entrasse nel governo, Strache ha già fatto sapere che vuole girare le spalle a Bruxelles per allearsi con Budapest e arricchire il quartetto di Visegrad, i “signori no” dell’Europa dell’est, che si sono messi di traverso sulle politiche migratorie comuni”. Come ricorda il Corriere della Sera, l’elezione in Austria è lo specchio di un trend più ampio in cui conservatori ed estremisti si stanno sempre più avvicinando.

16 ottobre 1943, il ricordo. Diversi quotidiani ricordano le iniziative organizzate a Roma per ricordare la razzia nazifascista del 16 ottobre. Ieri la marcia silenziosa per non dimenticare, organizzata dalla comunità di Sant’Egidio e dalla comunità ebraica di Roma (Repubblica Roma). Come scrive il Messaggero, stamattina gli studenti dei licei romani saranno all’Auditorium Parco della Musica per il primo appuntamento di CinemaeStoria; dopo l’incontro con vari politici e con Sami Modiano, 87 anni, testimone della Shoah, assisteranno alla proiezione del film Una volta nella vita di Marie-Castille Mention-Schaar. Alla Casina dei Vallati verrà invece inaugurata la mostra “1938 – La storia” dello storico Marcello Pezzetti, allestita insieme a Sara Berger. Tra gli appuntamenti di oggi quello all’ex Collegio militare di Palazzo Salviati con “Ricordiamo insieme la deportazione degli ebrei romani”: interverranno tra gli altri Noemi Di Segni, presidente dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane, Ruth Dureghello, presidente degli ebrei romani, il rabbino capo Riccardo Di Segni. Sul Corriere della Sera, nel dorso romano, Paolo Conti chiede che l’amministrazione di Roma riconosca il “16 ottobre giorno di lutto cittadino per rammentare a tutti cosa avvenne quel giorno”.

L’Iraq contro i curdi di Kirkuk. Questa notte la tv di Stato irachena ha annunciato che le forze militari dell’Iraq hanno iniziato un’operazione per riconquistare la città di Kirkuk e i suoi giacimenti petroliferi, un’area che dal 2014 è sotto il controllo dell’esercito curdo, i peshmerga. Si tratta del primo confronto armato tra curdi e iracheni dal referendum sull’indipendenza del Kurdistan Iracheno che si è tenuto il 25 settembre benché considerato illegale dal governo centrale di Baghdad. Curdi e iracheni sono entrambi alleati degli Stati Uniti nella guerra contro lo Stato Islamico, e lo scontro a Kirkuk complicherà nuovamente gli equilibri dell’area. Intanto in Siria continua la riconquista di Raqqa per mano sempre curda ma in questo caso siriana, sempre più in controllo della città un tempo capitale dell’Isis (Repubblica).

Ricordando Dora Salmoni. Repubblica Genova racconta la storia di Dora Salmoni, deportata e uccisa ad Auschwitz, e del recente ritrovamento di una valigia che le apparteneva. Una valigia con alcune sue cose, consegnata a una compagna di cella prima di venire deportata e ora recuperata con grande emozione del fratello Gilberto Salmoni, presidente della sezione genovese dell’Aned e sopravvissuto a Buchenwald. “L’ho riconosciuta – racconta Salmoni parlando della valigia – l’ho aperta dopo. Prima ho ringraziato tutte le persone presenti alla consegna. All’interno di quel piccolo bagaglio, tutto il bello del corredo di una giovane sposa Apprezzo moltissimo la signora Lina che non ha mai voluto aprire la valigia e ha tenuto vivo per tutto questo tempo il desiderio di restituirla. Un pensiero che è durato più di 70 anni. Vorrei incontrarla ancora, chiederle altro”.

Ambasciata polacca e Memoria. Lettera dell’ambasciata polacca al Corriere della Sera contesta l’articolo di Gian Antonio Stella (Corriere ,11 ottobre) e parla “di sconcerto per i contenuti, stupore per le affermazioni e amarezza per le conclusioni, che non solo rilanciano un’antistorica accusa di antisemitismo, ma addirittura accostano la Polonia ai ‘volenterosi carnefici di Hitler’. “Mai usata le parole ‘complicità’ e ‘volenterosi carnefici di Hitler’: prego controllare”, la risposta di Stella che ricorda le parole del presidente polacco Lech Walesa in Israele nel 1991: “Ci sono stati polacchi che hanno aiutato gli ebrei. Altri scelsero il male. Qui in Israele, al cuore della vostra cultura e della vostra rinascenza, vi domando di perdonarci”.

Daniel Reichel twitter @dreichelmoked