16 Ottobre, il Collegio apre le porte
“Ai giovani chiediamo impegno”
“Siamo noi cristiani a dovere e a volere fare il primo tratto del cammino per incontrarci e abbracciarci. Mille passi: questa, più o meno, è la lunghezza del cammino che separa piazza san Pietro e l’ex Collegio Militare. Mille passi per ricordare le più di mille vittime – ben più di mille: bambini, donne, uomini, anziani – deportate e barbaramente uccise, senza un adeguato intervento da parte nostra. Mille passi che oggi abbiamo trovato il coraggio di fare, sperando che possano trasformare il fossato che ci ha divisi in passato in un ponte che ci unisce e ci rende nuovamente fratelli”.
Sono le parole di Filippo Morlacchi, direttore dell’Ufficio per la pastorale scolastica e l’insegnamento della religione cattolica della Diocesi di Roma, ad inaugurare un’iniziativa di ricordo del 16 ottobre che ha aperto ieri un nuovo fronte di Memoria condivisa. Da Piazza San Pietro all’ex Collegio Militare in via della Lungara in cui furono detenuti gli ebrei romani catturati prima della loro deportazione nei campi di sterminio. “Ricordiamo insieme” lo slogan di un’iniziativa apertasi il giorno precedente con diverse testimonianze e riflessioni sul 16 ottobre e conclusasi con un evento nel cortile del Collegio con interventi e presenze significative (tra le altre, quella del rav Riccardo Di Segni, dell’ambasciatrice tedesca Susanne Wasum – Rainer, del direttore dell’Ufficio Nazionale per l’Ecumenismo e il Dialogo Interreligioso della CEI don Cristiano Bettega). Ha sottolineato la Presidente UCEI Noemi Di Segni: “Oggi, ricordando per la prima volta il 16 ottobre in questo luogo così drammaticamente evocativo, scriviamo insieme un piccolo pezzo di storia e di impegno civile, che chiediamo in particolare ai giovani. Impegno che non può prescindere da una sempre più accurata e attenta ricostruzione storica dei diversi momenti di odio che portarono alla Shoah. Perché come ben sappiamo, trasversalmente distribuiti, ci furono comportamenti luminosi e altri assai meno. Tra i comuni cittadini, tra membri delle istituzioni, nell’apparato ecclesiastico. Storie di indimenticabile coraggio contrapposte a storie di miseria umana, indifferenza e delazione”. Tanti i tasselli che ancora restano da comporre e molte le Istituzioni, gli studiosi, gli archivi che sono chiamati a collaborare, aprirsi e raccontare. “Questo – la riflessione della Presidente Di Segni – l’invito e l’obiettivo per il 2018, nel quale ci apprestiamo a ricordare l’80esimo anniversario delle leggi razziste che nel ’38 sono divenute strumento per sentire e consentire il tutto e il nulla e non guardare più oltre”.
Diverse le iniziative che anche oggi ricorderanno il 16 ottobre. Alle 17 alla Casina dei Vallati, sede della Fondazione Museo della Shoah, la presentazione del saggio Dopo il 16 ottobre. Gli ebrei a Roma tra occupazione resistenza, accoglienza e delazioni (1943-1944) a cura di Silvia Haia Antonucci e Claudio Procaccia.
Alle 20.30, al Cinema Barberini, proiezione del documentario Alla ricerca delle radici del male di Cesare Israel Moscati.
(17 ottobre 2017)