Ius soli, Gentiloni e Minniti:
“Voto entro la legislatura”

rassegna“Adesso è lo Ius soli: da qui dobbiamo prendere l’impegno solenne di approvare in questa legislatura lo ius soli. Non è una legge sull’immigrazione, ma sull’integrazione, sono due cose radicalmente diverse”. Ad affermarlo, il ministro dell’Interno Marco Minniti dal palco del museo di Pietrarsa, dov’è in corso la conferenza programmatica del Pd. “Un grande partito di fronte a una legge di principi si batte, decide, convince. L’unica cosa che un grande partito non fa è rinunciare: noi non rinunceremo”, ha dichiarato il ministro, come riporta Repubblica. Parole che ricordano quelle del Premier Paolo Gentiloni che aveva definito l’approvazione della legge come un impegno su “cui lavorare per approvare il testo entro la fine della legislatura”. Sul tema immigrazione, il Corriere spiega che secondo i dati del Rapporto sugli stranieri e il mercato del lavoro in Italia e di quello del Ministero dell’Istruzione sull’integrazione, crescono l’offerta occupazionale degli immigrati (comunitari e non) e la loro domanda di istruzione, che riempie aule altrimenti vuote per la bassa natalità in Italia.

Fascisti e antifascisti d’Italia, oggi. In Campidoglio il sindaco di Roma Virginia Raggi e l’Anpi hanno organizzato un incontro per rilanciare i valori dell’antifascismo, in occasione dell’anniversario della Marcia su Roma del 1922, intonando l’Inno di Mameli e Bella Ciao (con pugni chiusi in aula Giulio Cesare). Pochi invece i nostalgici, come ricorda Corriere Roma, legati ad Avanguardia Nazionale che si sono recati al cimitero del Verano per deporre una corona davanti alla cappella dei Martiri fascisti. Intanto nella Capitale proseguono le indagini sul caso dei tifosi laziali e le vergognose offese ad Anna Frank e al mondo ebraico (della vicenda parla anche Gianni Mura oggi su Repubblica, in un pezzo su “Lotito, gli irriducibili e le responsabilità del Viminale”): sono emerse molte frasi razziste con insulti a Israele e alla Comunità ebraica romana dall’analisi della polizia sui profili dei social network dei tredici tifosi indagati per istigazione all’odio razziale per i fatti dell’Olimpico. A Genova, invece, duemila persone sono scese in piazza per la manifestazione antifascista e antirazzista organizzata dall’Anpi ma è polemica per l’assenza del sindaco Marco Bucci: il primo cittadino e tutta la sua giunta di centro destra hanno declinato l’invito a partecipare alla manifestazione, scrive Repubblica Genova. Qualche tensione a Napoli per uno scontro – rimasto verbale – tra neofascisti e centri sociali: “a separare gli opposti schieramenti un cordone della polizia. La miccia – riporta Repubblica Napoli– è un’iniziativa contro i migranti organizzata in Comune da Fratelli d’Italia. Parte la “caccia al fascista”, parapiglia e tafferugli, un bar costretto ad abbassare le saracinesche e ritirare i tavolini dal marciapiede, calci e spintoni con gli agenti costretti a placcare ex esponenti di An”.

Segnalibro, Keyla la Rossa. Un libro che Isaac Bashevis Singer non aveva voluto dare alle stampe, dedicato alla malavita ebraica di Varsavia, che ora, grazie ad Adelphi e alla curatrice Elisabetta Zevi, arriva in libreria. A raccontarne la storia, l’inserto di Repubblica, Robinson.

David Leavitt si racconta. “Sono cresciuto in modo l00% laico, sapevo a malapena che eravamo ebrei. Sono davvero diventato ebreo in Italia. Leggendo, studiando, pensando. E parlando con amici carissimi come Giovanni Forti, scomparso tanti anni fa per colpa dell’Aids, e con un mio cugino molto religioso che fece moltissime ricerche sulla storia della mia famiglia nell’Europa dell’Est e le condivise con me”, così David Leavitt, scrittore americano, si racconta a La Lettura del Corriere. Sull’inserto anche un’analisi di Sergio Romano del libro La Grande guerra di Hitler, in uscita presso la Libreria Editrice Goriziana, e a firma dello storico Thomas Weber. Il libro spiega che l’antisemitismo di Hitler iniziò dopo la sconfitta della Germania nella Prima guerra mondiale. “Cominciò a demonizzare gli ebrei quando aveva bisogno di un nemico su cui scaricare le responsabilità di una guerra perduta. Di tutti gli antisemitismi possibili – scrive Romano – questo mi sembra essere uno dei più spregevoli. Attribuiva la disfatta a uomini che amavano la Germania e le avevano dato la vita”.

Giordania, un nuovo Giardino per i Giusti. Domani in Giordania sarà inaugurato il Giardino del Bene, nato dalla collaborazione tra Gariwo ed EcoPeace Middle East con il supporto dell’ambasciata d’Italia ad Amman. Il giardino è ospitato nello Sharhabil Bin Hassneh, riserva naturale creata nel 2004 nella Valle del Giordano (Avvenire).

Daniel Reichel twitter @dreichelmoked