18enne arrestato a Roma,
in casa simboli fascisti

rassegnaSimboli neo-fascisti a casa del 18enne arrestato a Roma per il pestaggio razzista ai danni di un cittadino bengalese. Sua la posizione più grave nel branco che ha colpito in piazza Cairoli, a due passi dal Portico d’Ottavia. Gli agenti intanto, riferisce Repubblica, continuano a cercare di chiarire i rapporti degli aggressori con la curva giallorossa e indagano anche per capire se qualcun altro ha partecipato al pestaggio.

Il cimitero Maggiore di Milano oggi e domani sarà sorvegliato speciale per impedire che il Campo 10 diventi ancora teatro di saluti romani e parate nere. Il rischio c’è, ha spiegato ieri il sindaco Beppe Sala, ed è per questo – riporta il dorso locale di Repubblica – che ha parlato con la prefetta chiedendole “di sorvegliare il cimitero affinché non ci siano segni, bandiere e apologia di qualcosa di terribile come il fascismo” e augurandosi che “questa capacità di vigilare ci sia”.

Scrive la Gazzetta dello Sport: “Un filo nero percorre l’Europa con l’immagine di Anna Frank”. In Germania, a Düsseldorf, sono infatti apparsi fotomontaggi, con la maglia dello Schalke, dell’autrice del celebre Diario uccisa dai nazisti. Una triste imitazione, viene spiegato, “del precedente di Roma di poco più di una settimana fa”.

Cinque morti, 15 feriti e almeno 14 dispersi: è il bilancio della distruzione da parte di Israele di un tunnel nascosto in una scuola di Gaza e che doveva sbucare in territorio israeliano con l’obiettivo di realizzarvi azioni terroristiche. L’interrogativo, scrive La Stampa in una breve, è cosa facessero 40 uomini nel tunnel. I preparativi per un blitz o forse una maxi esercitazione?

Fioccano testimonianze in Francia contro Tariq Ramadan, il teologo “star dell’Islam” (così lo definisce La Stampa) travolto da una seconda accusa di stupro in dieci giorni. Drammatica al riguardo la testimonianza di una 45enne francese, convertitasi all’Islam.

Sul Corriere, nel settimanale Buone Notizie, il racconto di come una scuola di Maccarese dove 10 anni fa è stato piantato un Parco della Memoria stia lavorando in modo concreto su questo tema. Anche raccogliendo olive e producendo olio dagli alberi intitolati a figure esemplari, che durante le persecuzioni hanno aiutato. “L’olio dei Giusti” lo chiama il Corriere.

Fanno discutere alcuni documenti secretati della Cia, resi noti ieri, secondo cui Hitler non si sarebbe suicidato nel bunker di Berlino ma sarebbe fuggito in Sudamerica. Pochi tuttavia, dopo il boom di articoli ieri pomeriggio sul web, i quotidiani che parlano di quella che a molti appare una bufala.

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

(31 ottobre 2017)