New York colpita al cuore

attacco a manhattan - kichkaUna macchina contro l’ombra di quello che era il cuore di New York, le Torri Gemelle. Così il fumettista israeliano Michel Kichka ha scelto di rappresentare l’attentato terroristico che ha colpito la Grande Mela nella scorse: quando in Italia erano circa le 20.30, un uomo ha lanciato il suo furgone contro uno scuolabus e contro una pista ciclabile vicino al World Trade Center, uccidendo otto persone e ferendone altre undici. Il terrorista, poi arrestato, si chiama Sayfullo Saipov, ha 29 anni, è originario dell’Uzbekistan e lavorava come autista per Uber. Il sindaco di New York, Bill de Blasio, ha dichiarato che l’ incidente è stato trattato come “un atto di terrorismo particolarmente vile”, spiegando poi che un ufficiale di polizia di pattuglia nella zona ha fermato l’attentatore aprendo il fuoco e colpendolo allo stomaco. Prima di essere colpito, l’uomo è uscito dal suo furgone e, secondo diverse testimonianze, ha urlato “Allahu Akbar”, Dio è grande in arabo. Tra le vittime figurano un cittadino belga e cinque argentini. I cinque uomini argentini, Hernán Diego Mendoza, Diego Enrique Angelini, Alejandro Damián Pagnucco, Ariel Erlij e Hernán Ferruchi, facevano parte di un gruppo di amici di college, a New York per celebrare il trentesimo anniversario dalla laurea. Secondo il quotidiano la Nacion, il viaggio era stato offerto da Erlij, amministratore delegato della Ivanar, società argentina che realizza prodotti siderurgici. Il sito web Yeshiva World ha riferito che l’organizzazione Misaskim, che fornisce servizi religiosi ebraici per i defunti, ha contattato le autorità di New York per garantire che i resti di Erlij, ebreo argentino, siano gestiti secondo la tradizione ebraica.
Intanto diverse le voci di solidarietà dirette a New York e ai suoi cittadini. “Il Congresso ebraico mondiale condanna inequivocabilmente l’insensato atto di terrore che a New York ha reclamato la vita di otto innocenti. I nostri pensieri e le nostre preghiere sono rivolti alle vittime, alle famiglie e agli amici di coloro che hanno perso la vita – ha affermato il presidente del World Jewish Congress Ronald Lauder – È terrificante avere la consapevolezza che questi atti di violenza indiscriminata e queste intimidazioni sono diventati così comuni in tutto il mondo, e sapere che nessuno è immune a questo orrore. Dobbiamo rimanere uniti contro chi cerca di distruggere le nostre libertà e il nostro stile di vita”.