Il ministro dell’Anp:
“Fiducia in Trump”

rassegna“Crediamo in Trump per arrivare alla pace tra Israele e Palestina”. È quanto dichiara Riad al Malki, ministro degli Esteri dell’Autorità Nazionale Palestinese, in una intervista alla Stampa. Afferma al Malki: “Durante gli anni di Obama Netanyahu ha fatto il bello e il cattivo tempo, si è divertito. Obama è stato un leader esitante e Netanyahu, contando sull’appoggio del Congresso, lo metteva continuamente in difficoltà. Con Trump è diverso, il nuovo presidente ha il Congresso dalla sua e asseconda Netanyahu ma gli ha fatto anche capire che c’è un limite”. Secondo il ministro, Israele sembra non rendersi conto “che il tempo sta finendo, che siamo come due gemelli siamesi e che lo Stato d’Israele non resisterà ancora a lungo senza la nascita di quello palestinese”.

Non sono cinque ma almeno 50 i morti dell’ultimo naufragio al largo delle coste siciliane. A svelarlo, scrive il Corriere, le testimonianze dei migranti superstiti: 59 persone arrivate a Pozzallo lunedì scorso “dopo il solito viaggio della speranza pagato 400 dollari a testa ai trafficanti di esseri umani”. La ong tedesca Sea Watch e la Guardia costiera libica intanto si accusano a vicenda di non essere intervenute in tempo per i soccorsi. E sui libici, si legge, aleggia anche il sospetto di aver salvato lo scafista (di cui non si hanno notizie).

“Nelle case della gente di sinistra, nei circoli culturali e durante le cene, tutti discutiamo di ‘male minore’ come ai tempi di Hannah Arendt”. Lo dice a Repubblica (Francesco Merlo) l’economista Marco Zeppili, residente a Ostia, all’interno di un approfondimento dedicato al “dilemma della sinistra” in vista del ballottaggio e nel quadro dell’ascesa di neofascisti e loro alleati. “Certo, quella fu una delle più grandi tragedie della storia. E però noi, nel nostro piccolo – sostiene Zeppili – abbiamo il fascismo di CasaPound all’8 per cento, e abbiamo la mafia alleata del fascismo”.

Torna domenica a Roma l’appuntamento con Gusto Kosher. Protagonista di questa edizione della manifestazione, scrive tra gli altri Repubblica, sarà il deserto del Negev. Luogo che oggi non è più spazio di assenza, ma punto di riferimento per “attività turistiche, aziende tecnologiche, prodotti e industrie che ruotano esclusivamente intorno al cibo”.

Sul Corriere Aldo Grasso mostra grande apprezzamento per la serie tv israeliana False Flag. “La creatività israeliana – scrive – è figlia di una società dinamica, che ama le novità e rifugge l’inerzia in tutti i campi. Non solo in quello tecnologico”.

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

(10 novembre 2017)