Cori antisemiti prima del derby
Pomeriggio di tensione a Roma per il derby capitolino, che ha visto il reiterarsi di situazioni già sperimentate in passato. E con gli ultrà laziali, scrive tra gli altri il Corriere, che “ci ricadono con i cori antisemiti”. Da segnalare inoltre che a fine partita duecento estremisti del tifo biancoceleste, alcuni a volto coperto, hanno tirato sassi contro poliziotti e carabinieri.
Nel suo “sette giorni di cattivi pensieri” su Repubblica Gianni Mura arriva proprio qui, ai fatti di Ponte Milvio e al “giallorosso ebreo” cantato da diversi facinorosi. Una riflessione, quella di Mura, che è incentrata sulla necessità che una “ventata ripulisca l’aria degli stadi” e in cui ci si sofferma sui recenti fatti di Marzabotto, dove un calciatore del Futa ha esultato dopo una rete con saluto romano e maglietta della Repubblica Sociale Italia. A breve distanza dal luogo del drammatico eccidio nazifascista.
Repubblica propone oggi la traduzione di un’intervista al presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier. Centrale il tema del populismo che sempre più spesso, in Europa, mette a rischio strutture e valori consolidati. “Noi tedeschi abbiamo sperato, e forse creduto, che ne saremmo stati risparmiati – per via della nostra storia, per la buona situazione economica e la democrazia consolidata lungo 70 anni. È stato un inganno. Il compito per la politica e i partiti – afferma Steinmeier – è recuperare la fiducia dei cittadini”.
Svolta significative nei rapporti tra il sindaco di Napoli Luigi De Magistris e lo Stato di Israele. Il primo cittadino del capoluogo campano, ospite ieri del Congresso nazionale della Federazione delle associazioni Italia-Israele (tra i partecipanti l’ambasciatore Ofer Sachs), ha infatti usato parole di grande distensione nei confronti dello Stato ebraico. Tra i vari impegni assunti da De Magistris anche quello di far intitolare una strada della città a Giorgio Ascarelli, fondatore nel 1926 del Napoli. Titola Il Mattino: “De Magistris e Israele, ramoscello di pace”.
“Rabbi, capo di comunità, insegnante, con un acuto senso pratico e un ruolo sociale di rilievo: un uomo impegnato, talvolta impegnativo, per il rigore e la sincerità che lo distinguevano”. Giulio Busi, sul domenicale del Sole 24 Ore, ricorda con queste parole rav Giuseppe Laras. “Autore instancabile, scrittore dai molti saperi: un esperto di giudaismo, stimato in Italia e all’estero. In questa unione di consapevolezza comunitaria e amore per lo studio – scrive Busi – Laras è stato erede della lunga tradizione dell’ebraismo italiano”.
Sulla Lettura del Corriere un ampio confronto tra Elisabetta Roudinesco e Donatella Di Cesare sull’antisemitismo. Sostiene la Di Cesare: “La Shoah è poco conosciuta Almeno in Italia. Sono sbagliate le politiche culturali. Si pensa che basti portare le scolaresche ad Auschwitz per far capire. Da un canto si privilegia la ragionieristica del lager, dall’altro si lascia libero sfogo all’emotività. Non resta spazio alla riflessione”.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(19 novembre 2017)