Aire, gli ostacoli da superare

david-meghnagiNumerosi concittadini italiani residenti in Israele incontrano enormi difficoltà a iscriversi all’Anagrafe Italiani residenti all’estero (Aire), in quanto non sono in grado di produrre il certificato di nascita. Mi riferisco a cittadini ebrei italiani nati in paesi arabi che non hanno rapporti diplomatici con Israele, e dove è quasi impossibile rivolgersi ai comuni di nascita per ottenere tale certificazione. In base alla normativa vigente, il possesso del certificato di nascita è la precondizione per l’iscrizione all’Aire. Senza il certificato, non è possibile farsi rinnovare il passaporto in loco. Anche se registrati all’anagrafe in Italia, i suddetti cittadini non possono procedere a farsi rilasciare una carta di identità.
È una situazione che ha del surreale e da cui, nonostante l’impegno profuso per risolverla, non si riesce a uscire. Le persone che si trovano in questa situazione devono ottemperare a complesse e costose procedure per la ricostruzione del loro certificato, che possono richiedere mesi e che non sono facili. Personalmente ritengo che il tema investa le nostre istituzioni. La questione è allo stesso tempo giuridica, morale e politica. Si tratta di nostri concittadini, iscritti alle nostre comunità, ai quali dovremmo fa sentire la nostra vicinanza. Ritengo opportuna la costituzione di una task force in cui ci sia un giurista di nostra fiducia che studi il problema e proponga delle soluzioni al Ministero degli interni.

David Meghnagi, psicoanalista, Università Roma Tre