La Memoria da difendere

rassRuoteranno attorno all’ottantesimo anniversario delle Leggi antiebraiche del ’38 i numerosi appuntamenti organizzati e promossi dall’UCEI sotto l’egida della Presidenza del Consiglio dei Ministri per il prossimo Giorno della Memoria. “Una firma che non si cancella” titola tra gli altri il Corriere, soffermandosi sui numerosi temi sollevati nel corso della conferenza stampa tenutasi ieri a Palazzo Chigi cui sono intervenuti la presidente dell’Unione Noemi Di Segni e la sottosegretaria Maria Elena Boschi. Primo appuntamento il Processo, rappresentazione teatrale voluta da Viviana Kasam e Marilena Citelli Francese che il prossimo giovedì inchioderà alle proprie responsabile i fautori delle Leggi. Un processo a quella parte della società civile italiana, si legge sul Corriere, “che prima emarginò i cittadini ebrei e poi favorì la loro deportazione e morte nei campi di sterminio”. Dice Kasam al Messaggero: “Ci saranno Piera Levi Montalcini, nipote del Premio Nobel Rita, Federico Carli, nipote di Guido che rifiutò di pubblicare la tesi dopo l’estromissione del suo professore Marco Fanno, precludendosi così la carriera universitaria. Ma ci sarà anche Anita Garibaldi, ottantenne bisnipote di Giuseppe, il cui padre Ezio fu l’unico a votare contro in Parlamento dicendo ‘disobbedisco’”.

Molti giornali aprono oggi con i deliri del candidato alle regionali lombarde per il centrodestra Attilio Fontana sulla “razza bianca da difendere”. Dichiarazioni che hanno suscitato una miriade di reazioni, tra rappresentanti delle istituzioni e nella società civile. Ad essere segnalato è anche il tweet della presidente della Comunità ebraica romana Ruth Dureghello, che ieri si è domandata: “È concepibile nel 2018 dover ribadire agli ignoranti che non esiste una razza bianca da difendere, a 80 anni dalla promulgazione delle leggi razziali?”.

Marine Le Pen guarda con fiducia al voto in Italia. All’interno di un confronto con la stampa internazionale, al Corriere dice: “Potrebbe rappresentare l’inizio di una nuova Europa, certamente. Una dimostrazione supplementare che i popoli sono opposti all’Unione europea per il modo in cui funziona oggi. Una prova che i popoli vogliono ritrovare la libertà, la sovranità, insomma disporre di nuovo di loro stessi. Questa Unione europea non può continuare, le sue decisioni sono quasi sistematicamente nefaste per la sicurezza e la prosperità, e oltretutto vengono applicate a colpi di ricatti o di minacce”.

Il presidente laziale Claudio Lotito, intervistato dal Corriere dello sport, torna sulla vicenda degli adesivi antisemiti dello scorso autunno. Sostiene il patron biancoceleste: “È stata una strumentalizzazione vergognosa. Mi riferisco alla vicenda seguita all’episodio, alla cerimonia mancata davanti alla sinagoga, al biglietto sgrammaticato sulla corona di fiori, finita sul greto del Tevere. Ho sms, email, testimonianze di come sono andate realmente le cose. Avrei potuto fare un comunicato laconico…La verità è che ho da sempre assunto posizioni ferme nei confronti dell’antisemitismo”.

“Stiamo sollecitando al prefetto un tavolo per l’ordine e la sicurezza”. Così il sindaco di Milano Beppe Sala in risposta alla richiesta del leghista Alessandro Morelli di sgomberare le moschee abusive, contenuta in una mozione sugli slogan antisemiti che furono cantati in piazza Cavour in dicembre. Come riferisce il Corriere Milano, non è passata neanche la proposta di Manfredi Palmeri di affiggere fuori da Palazzo Marino uno striscione con la scritta “Viva Israele, Israele Viva”.

Georges Bensoussan, intervistato dal Foglio, afferma: “L’ossessione per gli ebrei prima della Seconda guerra mondiale e l’ossessione per lo Stato di Israele dopo la guerra si spiegano col medesimo senso di angoscia collettiva generato dal cattivo andamento delle cose nel mondo e col conforto che la risposta antisemita e antisionista, molto semplice e facile da comprendere, offre a tale angoscia”.

Sull’Osservatore Romano un’ampia riflessione di Norbert Hofmann, segretario della Commissione per i rapporti religiosi con l’ebraismo della Santa Sede, sull’appuntamento del 17 gennaio. Da diversi anni la giornata che approfondisce i rapporti tra cristiani ed ebrei.

Diversi i libri a tema ebraico di cui si parla oggi sui quotidiani. Il Corriere presenta I bambini di Moshe. Gli orfani della Shoah e la nascita di Israele, saggio di Sergio Luzzatto pubblicato da Einaudi in cui si ricostruisce la vicenda dei bambini ebrei ospitati a Sciesopoli di Selvino. Mentre su Repubblica si parla di Grandangolo, il romanzo d’esordio di Simone Somekh appena uscito con Giuntina (“La sua freschezza è rigenerante, e anche la storia che racconta esce dalla routine”).

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

(16 gennaio 2018)