La Memoria al Quirinale,
le voci di Liliana e Piero

rassegnaSono i sopravvissuti alla Shoah Piero Terracina e Liliana Segre, neonominata senatrice a vita dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, i Testimoni protagonisti dell’annuale appuntamento al Quirinale dedicato al Giorno della Memoria. “Scegliete sempre la vita e non vi fate intimorire dai bulli, da quelli che si credono più forti, non vi fate deprimere da un brutto voto, andate sempre avanti, una gamba dietro all’altra, come ho fatto io, ragazzina, nell’esodo dal campo di sterminio, ridotta pelle e ossa, spogliata di ogni dettaglio umano”, l’insegnamento trasmesso ieri da Liliana Segre a 2500 studenti arrivati ad ascoltarla al Teatro Arcimboldi di Milano, in un evento organizzato dall’Associazione Figli della Shoah (Repubblica Milano). Oggi ad ascoltarla sarà il Presidente Mattarella. E con lei, come ricorda l’Osservatore Romano, sarà presente la storica Anna Foa, a cui è stato affidato l’intervento centrale delle celebrazioni al Quirinale e che illustrerà il rapporto tra le leggi razziste del 1938 e la Shoah. Ospite al Colle, anche la nota cantante israeliana Noa.

A 80 anni dalle leggi vergogna, la vera legalità. Dopo l’incontro al Quirinale, come ricordano i quotidiani, le riflessioni sulla Memoria continueranno con il convegno organizzato dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane dal titolo “La vera legalità”, dedicato agli 80 anni dalle leggi vergogna antiebraiche. A intervenire assieme alla presidente UCEI Noemi Di Segni, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi, il ministro della Giustizia Andrea Orlando, il vice presidente del Csm Giovanni Legnini, il primo presidente emerito della Cassazione Andrea Canzio, il presidente del Consiglio di Stato Alessandro Pajno, il presidente del Consiglio nazionale forense Andrea Mascherin, il presidente del Consiglio nazionale del notariato Salvatore Lombardo e il comandante generale dell’Arma Giovanni Nistri. Oltre alla Capitale, tanti gli appuntamenti in tutta Italia e in programmazione sulle emittenti nazionali: la Gazzetta ricorda tra gli altri la corsa per la Memoria Run For Mem, giunta alla seconda edizione, ideata dall’Unione e quest’anno di scena a Bologna. Proprio a Bologna, ricorda nelle pagine locali il Corriere, è stata aperta al Museo Ebraico cittadino la mostra dedicata all’allenatore ungherese di origine ebraica Arpad Weisz mentre al Meis di Ferrara verrano presentati i libri Presidenti di Adam Smulevich e Dallo scudetto ad Auschwitz di Matteo Marani. A proposito di calcio, Mattia Feltri ricorda la storia di un altro grande allenatore ebreo, Ernó Erbstein, salvatosi dalla Shoah ma morto nell’incidente aereo del Grande Torino.

Austria, il rabbino capo e il rapporto con la politica. Sul Foglio si richiama un’intervista fatta dal quotidiano al rabbino capo d’Austria Paul Chaim Eisenberg in cui si toccano diverse tematiche di attualità tra cui il problema dell’antisemitismo e il fatto che del governo faccia parte il Partito della Libertà, partito di estrema destra creato da un ex funzionario delle SS austriache. “Alla luce del mutato panorama politico, – scrive il Foglio – ci si chiede se anche gli ebrei austriaci potrebbero essere tentati di fare le valigie e andarsene dal paese, cosi come sta accadendo altrove. Secondo Eisenberg no, e per due motivi. Primo, perché l’Austria fino a ora è stata risparmiata da attentati terroristici e da azioni di chiaro stampo antisemita, come invece è accaduto nel recente passato sia in Francia sia in Belgio – “qui semmai abbiamo un problema di antiislamismo”. Secondo: “Perché gli ebrei di qui sono sempre stati più austriaci degli austriaci, come testimoniano le canzoni viennesi composte per lo più da ebrei, e gli scrittori di maggior rango dell’Austria Felix”.

La stupidità del male. Sul Corriere della Sera Gian Antonio Stella elenca alcune delle “idiozie” razziste e antisemite che hanno “accecato perfino pensatori e intellettuali di spicco”, come il filosofo tradizionalista Julius Evola o il compositore tedesco Richard Wagner. La Stampa invece racconta le storie della Pensione Pines, “quella che era l’unica pensione kasher di Roma, chiusa nel ’41” e il cui libro degli ospiti è rispuntato per caso in Israele. Israele che fu l’ultima meta del faticoso viaggio dei cosiddetti Bambini di Teheran: bimbi ebrei fuggiti dalla Polonia, che, passando dalla Siberia e dall’Iran, arrivarono negli anni Quaranta nel futuro Stato d’Israele. A raccontarne la storia un’installazione ideata dalla giornalista Farian Sabahi (Repubblica Torino e La Stampa Torino).

Arezzo, sfregio alla stele della Shoah. “La profanazione della targa della memoria delle vittime dell’Olocausto è un gesto indegno. Arezzo ha una storia di civiltà che non può e non deve essere offesa da episodi come questo”, la condanna del sindaco della città toscana Alessandro Ghinelli, dopo la scoperta dello sfregio alla stele della Shoah, posizionata dove un tempo c’era un cimitero ebraico.

L’Alto Adige e il monumento antisemita. “Morirono vittime del più grande tradimento di tutti i tempi perpetrato Il 26 aprile 1915 da re Vittorio Emanuele III e dal suo complice e ministro degli esteri, l’ebreo barone Luigi Sidney Sonnino”, è la frase antisemita che campeggia su una statua dedicata ai caduti altoatesini della Prima Guerra mondiale nel pieno centro di Sarentino, piccola cittadina della Provincia di Bolzano. “Non la statua, che fa ancora parte del sentire collettivo in queste regioni, ma è la targa che va messa sotto accusa e levata il prima possibile. Ci abbiamo provato più volte, senza risultati” spiega al Corriere Elisabetta Rossi Innerhofer, presidente della comunità ebraica di Merano.

Daniel Reichel twitter @dreichelmoked