Venezia – “Più cultura per la Memoria”
Reintegrato nell’insegnamento dopo la guerra e divenuto Magnifico Rettore, in modo significativo Gino Luzzatto, il quale era stato allontanato nel 1938 a seguito dell’entrata in vigore delle Leggi Razziste, nel discorso inaugurale dell’anno accademico 1946/1947 dell’Università di Cà Foscari di Venezia osservava: “Dall’abisso, noi riusciremo a risollevarci, se saremo tutti persuasi che in due campi soprattutto, noi abbiamo ancora una parola da dire: in quelli del lavoro e della cultura. In quest’opera di lenta e difficile rinascita spetta alla scuola ed in particolare alla scuola universitaria una funzione di prim’ordine, in quanto essa sia vera fucina di alta cultura, esempio di libertà di disciplina spontanea e di coordinamento”.
È partito da queste considerazioni il presidente della Comunità ebraica veneziana Paolo Gnignati, nel suo intervento al Teatro Goldoni per il Giorno della Memoria. “Questo – le sue parole – mi pare ancora oggi il punto centrale di partenza della riflessione che dobbiamo riprendere nel Giorno della Memoria nell’anno in cui ricordiamo gli 80 anni dall’emanazione di quelle Leggi che hanno spinto l’Italia nell’abisso di cui parla Luzzatto, perché ad essere stati gravissimamente compromessi sono stati proprio, oltre al principio dell’uguaglianza tra cittadini, i valori propri del campo del lavoro inteso, non solo come attività economica diretta a procurare il sostentamento, ma come mezzo attraverso il quale l’individuo sviluppa la propria personalità ed acquisisce la propria dignità sociale. E inoltre del campo della cultura, intesa come coscienza critica ed amore di un sapere laico e non fideistico, e quindi strumento di crescita del sapere e di governo della società”.
(29 gennaio 2018)