Macerata, odio fascista
I fatti di Macerata sulle prime pagine di tutti i giornali. “Il raid razzista scuote l’Italia” titola il Corriere. “Macerata, il raid razzista che avvelena le elezioni” scrive Repubblica. “Xenofobia da fermare” lancia l’allarme Avvenire.
A suscitare particolare inquietudine la figura di Luca Traini, il 28enne arrestato dalle forze dell’ordine che la scorsa estate si era candidato con la Lega Nord in un piccolo comune marchigiano e che, al momento dell’arresto, non ha fatto nulla per nascondere le sue simpatie per l’estrema destra. Scrive Repubblica: “A forza di gridare agli invasori, alla razza bianca, alle ‘impronte dei piedi’, ai fucili con cui fare ‘pim pim pim’, accade che a qualcuno scappi la mano. Se in nome del sovranismo e del ‘prima gli italiani’ inneggi alle ruspe contro i campi nomadi, se proponi i vagoni ‘separati’ su treni e metropolitane, se dici che dai ‘mano libera alla polizia’, poi magari succede che uno impugna una pistola e, anziché spararle grosse, spara davvero”. Si difende così il leader leghista Matteo Salvini, intervistato da Repubblica e da altri quotidiani: “Io condanno. Punto. Poi però vado a capo e mi chiedo: e quindi? Se voglio risolvere un problema devo capire da dove arriva. Purtroppo ci sono delle ragioni”. Secondo Salvini, “l’odio e la violenza vengono istigati da chi ha riempito l’Italia di clandestini” e se non ci fosse “un’immigrazione fuori controllo e delinquenziale” certi episodi non accadrebbero. Per il direttore di Libero Vittorio Feltri o si chiudono le frontiere “o questo sarà solo l’inizio”.
Commenta Donatella Di Cesare sul Corriere: “L’Italia è squassata da un odio di bassa lega, abietto e maleodorante. Perché viene dalle viscere. Sembra caduto ogni ritegno. Come se fosse una conquista poter odiare liberamente, esternare ogni meschinità, vomitare ogni grettezza”.
Forte la preoccupazione espressa dalla Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni, che alle persone e comunità colpite esprime la massima solidarietà e vicinanza dell’ebraismo italiano. Alle forze dell’ordine e alla magistratura la richiesta è di “alzare il rigore” con cui vengono valutati episodi come quelli di Macerata. Alle forze politiche l’appello è invece a non strumentalizzare e cavalcare parole di odio nel prosieguo della campagna elettorale.
“Lo status di Gerusalemme”. Questo, dice il premier turco Erdogan in una intervista al direttore de La Stampa Maurizio Molinari, sarà il tema al centro del suo incontro di domani con Bergoglio (cui seguiranno colloqui con Gentiloni e Mattarella). Afferma Erdogan: “Dopo la dichiarazione di Trump, contraria alla legge internazionale, ci siamo parlati. Voglio ringraziarlo per quella nostra telefonata su Gerusalemme, in seguito alla quale Papa Francesco non ha perso tempo e ha diffuso a tutto il mondo cristiano un giusto messaggio. Perché Gerusalemme non è una questione solo dei musulmani”. Aggiunge poi il leader turco: “Se si desidera davvero la pace fra israeliani e palestinesi l’unica via è la soluzione dei due Stati. Per questo deve aumentare il numero dei Paesi che riconosce la Palestina. Dunque chiedo all’Italia di riconoscerla al più presto”.
Ampiamente annunciati negli scorsi giorni, L’Espresso pubblica oggi alcuni stralci dei “diari segreti” dello storico leader palestinese Yasser Arafat. “Il diario – scrive il settimanale – rivela ad esempio che Arafat aiutò Berlusconi quando questi era sotto processo per aver finanziato illecitamente il Partito Socialista di Bettino Craxi. Arafat incontrò segretamente Berlusconi nel 1998, in una capitale europea, e dopo quell’incontro decise di confermare la falsa versione data da Berlusconi ai giudici, cioè che i dieci miliardi di lire al centro del processo erano destinati non al Partito Socialista Italiano bensì all’Olp, come sostegno della causa palestinese”. Non era vero, si aggiunge, “ma Arafat rivela nei diari di aver confermato pubblicamente questa versione ricevendo in cambio un bonifico”. I diari, scrive L’Espresso, rivelano inoltre la trattativa tra Arafat e l’Italia avvenuta nel 1985, “quando Craxi era primo ministro e Giulio Andreotti ministro degli Esteri, durante la vicenda dell’Achille Lauro, la nave da crociera dirottata da quattro terroristi palestinesi”.
Nella sua rubrica Padiglione Italia sulla prima del Corriere Aldo Grasso tratteggia la figura di Davide Piccardo, esponente della comunità islamica milanese noto per le sue posizioni di aperta ostilità nei confronti di Israele e per altre controverse uscite (tra cui la difesa a spada tratta di Tariq Ramadan, oggi in stato d’arresto). “Da ultimo – scrive Grasso – ha dichiarato che voterà M5S, come molti islamici italiani. ‘Vaste programme’, come diceva il generale De Gaulle a chi gridava ‘Mort aux cons!’: poligamia, annientamento di Israele, difesa di Ramadan, moschea vista mare. E poi il grillismo. Come ultimo approdo moderato”.
Sul Corriere anche un’ampia intervista al fondatore della Comunità di Sant’Egidio Andrea Riccardi. Tra i tanti temi si parla di immigrazione e integrazione. “Il rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni, dice che l’immigrazione islamica incontrollata può essere molto pericolosa” afferma Aldo Cazzullo. Commenta Riccardi: “Di Segni era mio compagno di scuola. Lo stimo. Noi lavoriamo proprio per fermare i trafficanti e regolare l’immigrazione. I giovani africani che partono non credono più nei loro Paesi. Dobbiamo motivarli a restare”.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(4 febbraio 2018)