minoranza…

“Non seguire la maggioranza per fare il male…” (Shemòt; 23, 2). Nonostante le norme che regolano la Tradizione ebraica derivino dalla decisione della maggioranza, vi sono circostanze in cui è necessario prendere le distanze dal codice sociale vigente. Vi sono talvolta leggi inique votate a maggioranza, si pensi al nazismo risultato di un processo pseudodemocratico, e, viceversa, ai paradigmi etici e culturali del popolo ebraico, come le mitzwot, che prescindono dalle fluttuazioni di maggioranza. Lo shabbat, la milah, come gli altri precetti, non potranno mai essere messi ai voti, nonostante la loro osservanza venga seguita da una minoranza. La storia ebraica è una lunga esperienza di una tremenda solitudine fin dalle prime battute. 
Si apre con colui che si dissocia: Avràm HaIvrì, Abramo l’ebreo. Secondo l’etimologia della parola Ivrì (che ha nella radice il concetto di ‘al di là di’) i Maestri spiegano che è così chiamato perché tutto il mondo era da una parte e lui era dall’altra nell’episodio della Torre di Bavel. 
L’essere minoranza di Avraham diventa il paradigma dell’esistenza ebraica.

Roberto Della Rocca, rabbino