“Il Seicento e le confraternite,
i documenti miniera di spunti”

Screen Shot 2018-02-16 at 11.23.38È una realtà ancora poco conosciuta e approfondita, ma per gli studiosi rappresenta una costante miniera di spunti. Uno sguardo a un’epoca, al senso di comunità diffuso, anche su un piano nazionale e internazionale, alle difficoltà e alle più stringenti necessità degli ebrei italiani in quel determinato periodo storico. Il mondo delle confraternite attive nel Seicento è stato oggetto ieri di una intensa lezione, focalizzata sui registri e documenti relativi, tenutasi al Centro Bibliografico UCEI nell’ambito del percorso didattico del diploma universitario triennale in studi ebraici del Collegio Rabbinico Italiano e in collaborazione con l’archivio storico Giancarlo Spizzichino della Comunità ebraica romana. Il compito di gettare una luce su quell’epoca è toccato in prima istanza ad Andrea Yaakov Lattes, fondatore e Presidente dell’Associazione israeliana per lo Studio della Storia degli Ebrei in Italia, introdotto da Myriam Silvera e dal rav Riccardo Di Segni. In Italia in questi giorni per un ciclo di lezioni, il professor Lattes è partito dalla realtà veneziana e ha poi gradualmente allargato lo sguardo con molti e stimolanti spunti offerti al pubblico. Mentre alla seconda relatrice, la direttrice dell’archivio storico comunitario Silvia Haia Antonucci, è toccato il compito di parlare della realtà capitolina. Oltre 47 le confraternite attive allora. Una realtà complessa, che operava su vari piani: assistenza ai meno abbienti, bisogni religiosi, iniziative sociali. “I documenti – ha affermato la studiosa – ci raccontano un mondo”.

(16 febbraio 2018)