Viminale: “Campagna elettorale,
necessario abbassare i toni”

rassegnaPreoccupazione da parte del Viminale per il clima teso che si respira nel Paese alla vigilia delle elezioni, alimentato dalla retorica di partiti neofascisti e dalle violenze delle ultime settimane. Il ministro dell’Interno Marco Minniti ha invitato ieri “ad abbassare i toni, perché soltanto così possiamo tenere sotto controllo la situazione”. “II nuovo banco di prova sarà oggi a Torino, – scrive il Corriere – quando il leader di CasaPound Simone Di Stefano presenterà candidati e programma alle elezioni del 4 marzo. Ma a fare davvero paura è quanto potrà accadere a Roma e Palermo sabato, con la marcia antirazzista organizzata dall’Anpi nella capitale e il corteo di Forza Nuova guidato da Roberto Fiore nel capoluogo siciliano”. A Palermo intanto sono stati fermati due militanti dell’estrema sinistra per tentato omicidio a seguito dell’aggressione a Massimo Ursino, segretario provinciale di Forza Nuova. Come racconta Repubblica, Ursino, dimesso dall’ospedale, ha a sua volta all’attivo diversi pestaggi: nel giugno 2005, con altri due complici, aggredì con pugni e bastonate un nigeriano e un giovane di Siracusa, al centro di Palermo; nel luglio 2006 rapinò e picchiò due immigrati del Bangladesh e per questo è stato condannato a due anni e mezzo . Da Roma intanto la presidente dell’Anpi Carla Nespolo condanna l’episodio di Palermo ma ricorda che i gruppi neofascisti come Forza Nuova “vanno sciolti perché contrastano con la Costituzione” (Repubblica).

Nucleare, il patto tra Usa e Arabia Saudita. Nel deserto, a duecento chilometri da Abu Dhabi, sta per essere completato il primo reattore nucleare operativo nel mondo arabo. Un progetto partito dieci anni fa, realizzato da una compagnia sudcoreana, con tecnologia americana, racconta il Corriere della Sera. I sauditi però vogliono mettere in campo un progetto più ambizioso: costruire 16 reattori, al costo di 80 miliardi, entro il 2030 e sostengono che l’arricchimento di uranio sarà usato “a scopi pacifici”, ma si rifiutano di sottoscrivere l’accordo anti-proliferazione di armi nucleari. Gli Stati Uniti sono intenzionati a dare il benestare al progetto, spiega il Corriere, per mantenere la loro influenza sull’area e in funziona anti-Iran ma sono preoccupati dei risvolti futuri di un Arabia Saudita “nucleare”. Intanto l’Europa si muove verso Teheran: sempre il Corriere parla in toni positivi della presenza italiana, al fianco di Germania, Francia e Regno Unito, al tavolo con l’Iran. Tema del vertice avviato a Monaco, le crisi regionali, in particolare la questione Yemen.

Il braccio destro di Netanyahu testimone dell’accusa. Shlomo Filber, considerato un consigliere di fiducia del Primo ministro Benjamin Netanyahu, dopo essere stato arrestato ha siglato un patto con la polizia. “Dirà tutto quello che sa in cambio di uno sconto di pena”, scrive Repubblica, spiegando che “la polizia lo ha fermato nella nuova inchiesta in cui Bibi è coinvolto, il ‘caso 4.000’. È un’indagine sui favori fatti alla compagnia telefonia pubblico/privata Bezeq, favori che hanno fatto guadagnare milioni all’azionista di controllo Shaul Elovitch (anche lui arrestato). In prigione è anche l’ex portavoce di Netanyahu, Nir Hefetz”. Secondo La Stampa – che cita Anshel Pfefferdi Haaretz – il vero rischio nell’immediato per il premier Netanyahu “è che il superteste Filber tiri fuori subito qualcosa di talmente esplosivo da obbligare i suoi alleati – Naftali Bennett, alla testa del partito di ultra destra HaBayit HaYehudi, e Moshe Kahlon, capo del centrista Kulanu – a tirarsi indietro, facendo crollare la coalizione”.

L’Islanda contro la circoncisione. Continua il dibattito sulla decisione del Parlamento islandese di portare al voto una legge che vieta la circoncisione maschile infantile: “per intenderci quella praticata da ebrei e musulmani non per motivi medici ma in virtù di un comandamento religioso”, ricorda Paolo Salom sul Corriere. “Ora, al di là degli aspetti fisici (le due pratiche, maschile e femminile, sono ovviamente impossibili da paragonare), è interessante notare – scrive Salom – gli aspetti sociali di una prescrizione che andrebbe a colpire una libertà, quella religiosa, data per scontata nelle democrazie. Può uno Stato decidere fino a dove una fede può arrivare, in questo caso fisicamente, nel formare un individuo?”.

Firenze, domenica al Balabrunch. Il Corriere Fiorentino presenta la nuova edizione della rassegna dedicata alla cultura ebraica che prenderà il via questa domenica a Firenze. “II 18 è il numero della vita nella simbologia ebraica. E in questo 2018 ricco di anniversari, gli 80 anni dalle leggi razziali, i 70 dello Stato di Israele, i 50 dal Sessantotto, e altri ancora, li vogliamo raccontare tutti attraverso singoli episodi delle vite delle persone. Tra musica, libri, teatro, degustazioni”, spiega Enrico Fink al quotidiano, che ricorda che quest’anno saranno protagonisti scrittore legati al mondo ebraico tedesco, “scelti insieme al Deutsches Institut di Firenze: Benjamin Stein, Katja Petrowskaya, Wladimir Kaminer, Motti Lerner”.

Ebrei e la Grande Guerra. Approda a Trento la mostra fotografica Ebrei per l’Italia 1915-1918 curata dal Cdec. “Partendo dal patrimonio fotografico conservato presso l’archivio della Fondazione Centro di documentazione ebraica contemporanea di Milano, che consta di 50.000 fototipi circa, abbiamo cominciato a sensibilizzare diverse comunità ebraiche, affinché ciascuna famiglia cercasse nei propri archivi personali documentazione sugli avi che avevano partecipato alla Grande Guerra”, racconta al Corriere Trentino Daniela Scala, curatrice dell’esposizione insieme al direttore del Cdec Gadi Luzzatto Voghera.

Torino, l’università e Israele. In una lettera aperta indirizzata al rettore dell’Università di Torino Gianmaria Ajani, firmata da diverse personalità torinesi, si chiede che non vengano più organizzate iniziative anti-Israele nelle aule universitarie come invece accaduto in passato. L’ultimo episodio, racconta il Corriere Torino, risale allo scorso 24 gennaio quando, proprio a ridosso della Giornata della Memoria, alcuni attivisti si erano riuniti per un seminario autogestito sullo ‘sfruttamento della Shoah da parte di Israele’”.

Daniel Reichel twitter @dreichelmoked