In ascolto – Oy dortn dortn

Maria Teresa MilanoSabato scorso ho avuto il piacere di prendere parte al convegno organizzato a Torino dal professor Giorgio Kurschinski e dedicato alla cultura ebraica dell’Europa centrale e orientale. Tanti gli spunti e diversi gli sguardi: lineamenti di storia ebraica in Europa (Giorgio Kurschinski), La Mame loschen e la letteratura yiddish (Sarah Kaminski), il mondo dello shtetl dipinto da Chagall (Savina Missio), la vicenda di una famiglia ebraica raccontata dalla sua protagonista (Susanna Raweh Siberstein), La musica klezmer (Mishkalé), le liriche della poetessa yiddish Kadye Molodowsky (Vincenzo Pinto) e La storia del Bund (Marco Brunazzi).
Insieme alle immagini e alle parole mi è rimasta impressa una canzone, che un relatore ha usato nel suo intervento: Oy dortn dortn, nell’esecuzione del duo tedesco Zupfgeigenhansel.
Zupfgeigenhansel nasce nel 1972 dal sodalizio artistico di Erich Schmeckenbecher e Thomas Friz, con l’obiettivo di recuperare e valorizzare il patrimonio di canzoni folk tedesche. I due musicisti sono interessati soprattutto a metterne in luce quella che potremmo definire poetica del quotidiano, che trasmette l’importanza e la profondità dei sentimenti umani, dei gesti solo apparentemente banali (la capacità di regalare una carezza o un sorriso) ma anche l’eroismo “involontario” di chi, in qualsiasi epoca, compie grandi imprese nella convinzione di fare “solo quel che è giusto”.
Il duo Zupfgeigenhansel parla alla propria generazione, facendo della musica un potente strumento politico, usando la chitarra e la voce in diversi folk-club per trasmettere gli ideali di libertà, di resistenza all’oppressione e alla guerra. Nel 1978 Schmeckenbecher e Friz vengono insigniti “Artista dell’Anno” dalla Phonoakademie tedesca e pubblicano il loro primo canzoniere, contenente 222 canzoni. Viene venduto in 250.000 copie e ancora oggi è considerato uno dei passaggi fondamentali nel processo di tutela e valorizzazione del folk in Europa. Nel 1979 Zupfgeigenhansel produce un disco dedicato al repertorio in yiddish, componente linguistica e culturale fondamentale della cultura popolare tedesca e quel disco costituisce una sorta di scintilla da cui nascerà l’interesse per la riscoperta e la rivitalizzazione della musica klezmer in Germania.
Oggi ascoltiamo appunto la loro Oy dortn dortn, una canzone molto dolce che parla di un amore intenso e sofferto, di due amanti separati dalle acque di un fiume e da un ponte, di “dita come penna e inchiostro” impegnate a scrivere lettere.

Consiglio d’ascolto: https://www.youtube.com/watch?v=hmsxhJMG6Lc

Maria Teresa Milano

(8 marzo 2018)