DafDaf marzo 2018
Verso Pesach, tra spazio e tempo

Screen Shot 2018-03-08 at 14.00.28Si apre con la copertina di un giovanissimo lettore il numero 89 di DafDaf attualmente in distribuzione: l’illustrazione, infatti, è tratta dallo speciale Haggadoth – firmato da Guido Vitale – in cui si racconta la preparazione per Pesach. E David Vitale, come tantissimi bambini che frequentano le scuole ebraiche in tutto il mondo, è stato guidato nella costruzione della sua Haggadah. Si tratta di una Haggadah speciale, perché è unica. “Unica perché se l’è costruita da solo con l’aiuto della sua maestra. Di anno in anno, crescendo, c’è sempre un’Haggadah nuova da costruire. La storia è sempre quella, l’ordine del Seder non si può cambiare. E l’ordine è molto importante, difatti, quando stiamo per metterci a tavola e cominciamo a cantare, ci affrettiamo subito a leggere ad alta voce l’ordine in cui il Seder si deve svolgere. C’è un momento preciso per ricordare, un momento per celebrare, un momento per domandare, un momento per rispondere, un momento per mangiare, un momento per glorificare, per commuoversi e per darsi appuntamento a Gerusalemme. Gli ebrei fanno così, in tutto il mondo, quando la luna di quella notte è così piena e luminosa da illuminare ogni cosa nella notte. Ogni anno la storia deve essere raccontata di nuovo”.
Le pagine che questo mese il giornale ebraico dei bambini dedica a Israele, poi, curate da Rossella Tercatin, raccontano quella che è chiamata “Terra del Latte e del Miele”, ma negli ultimi anni è diventata anche famosa nel mondo come “start-up nation”, il paese delle start-up, secondo il felice titolo di un libro diventato ormai un classico sull’argomento, tradotto in italiano come Laboratorio Israele” (scritto da Dan Senor e Saul Singer, pubblicato da Mondadori). L’ ecosistema ideale per gli imprenditori innovativi, fatto di esperti, eventi, corsi, conferenze, viene così raccontato e spiegato ai giovani lettori, che sulle pagine di DafDaf trovano anche alcuni esempi di start-up di successo. Perché “La parola start-up è diventata capace di racchiudere anche il sapore di tecnologia, di avventura, di pensiero fuori dagli schemi, di futuro. Ogni storia è un po’ diversa dalle altre”.
Due pagine sono dedicate alle attività che il Museo dell’Ebraismo Italiano e della Shoah ha ideato per i visitatori più giovani: si va dalla visita guidata “Italya, viaggio nei primi mille anni di storia ebraica in Italia”, che prende spunto dagli oggetti della mostra “Con gli occhi degli ebrei italiani” al laboratorio “La legge non è uguale per tutti”, che analizza le regole imposte agli ebrei dall’editto di Tessalonica, nel 380 d.C. sino alle leggi che hanno portato gli ebrei a perdere i propri diritti sotto il III Reich: dalla propaganda antisemita alle leggi di Norimberga e al concetto di purezza razziale, frutto e cardine della dittatura nazista. Con “Liberi tutti!” si parte dalla storia contemporanea degli ebrei e dall’intreccio con la storia dell’ex carcere di Ferrara, sede del Meis, per ragionare insieme su come in un luogo di reclusione possano nascere e radicarsi idee democratiche e di partecipazione sociale; e non mancano ovviamente un laboratorio dedicato alle regole che riguardano il cibo, e uno che avvicina i più piccoli al calendario ebraico.
Non può mancare un accenno allo sport, con il racconto dei precedenti di un avvenimento che ha rattristato molti giovani tifosi, e Adam Smulevich chiede “Niente Italia ai Mondiali del 2018, che saranno ospitati tra giugno e luglio in Russia. Ve lo sareste mai aspettati? E, soprattutto, in classe ne avete parlato?”. Non tutto il male viene per nuocere, e le sconfitte che fanno più male possono sempre essere un trampolino per tirare fuori il meglio di sé, come successo ad altre squadre in passato.
Nedelia Tedeschi, la morà Dafdafà, questo mese si è superata e ha regalato al numero di marzo del giornale ebraico dei bambini le parole di ben due lettere, la L e la M, oltre a due altri testi: il racconto “Jonatan e lo scivolo volante”, e una riflessione, “Spazio e tempo”, che chiude in bellezza il numero 89.
Buona lettura.
Ada Treves twitter @ada3ves

(8 marzo 2018)