Giacometta

Tobia ZeviQuesta mattina abbiamo celebrato il Kaddish, la preghiera per i morti, in occasione del mese dalla morte di Giacometta Limentani. Per molti di noi un’amica, una maestra, una sorella. Nel corso della sua vita lunga e feconda Giacometta ha scritto, tradotto, insegnato, interpretato i testi ebraici. Ma ha soprattutto mantenuto una dimensione artigianale e umanissima, sostanziando la sua attività culturale in un gran numero di incontri, lezioni, telefonate e rapporti personali con donne e uomini assai diversi tra loro. In questo senso ha onorato pienamente la tradizione ebraica dello studio e dell’insegnamento, che non è mai un’esperienza solitaria e accademica, ma sempre corale – maieutica e dialogica – e immediata, non ripetibile e mai scontata nell’esito. Sarà compito delle varie generazioni di allievi e amici tramandarne la memoria, insieme a quella del marito Walter Cantatore, e il magistero: la cultura ebraica come una cerniera per la conoscenza dell’altro e la cultura come impasto unico di letteratura, arte, scrittura, danza e rapporti umani, da mescolare e rimescolare senza troppe gerarchie e spocchia, senza rinunciare a una componente di genuino divertimento. Ci mancherà moltissimo, Giacometta.

Tobia Zevi, Associazione Hans Jonas
twitter @tobiazevi

(20 marzo 2018)