Le emozioni di Sylvan Adams
“Giro d’Italia, Israele è pronto”

“Sento che faremo grandi cose”.
Ha l’ottimismo di chi vede lontano Sylvan Adams, l’imprenditore e filantropo canadese che è presidente onorario della Grande Partenza del Giro d’Italia da Gerusalemme.
Sorride, dalla terrazza più bella di Firenze, il Piazzale Michelangelo, pronto a scattare verso Assisi per quello che è ormai diventato un appuntamento tradizionale per la Israel Cycling Academy, la prima squadra professionistica israeliana di ciclismo: la rievocazione a pedali del tratto di strada che Gino Bartali più volte ha compiuto sotto il nazifascismo per aiutare gli ebrei perseguitati.
Pochi giorni fa quell’itinerario è stato affrontato per la terza volta, con una significativa partenza dalla sinagoga di via Farini. Ma è stata la prima per Adams, che della Academy (che sarà al via della corsa rosa grazie a una wild card) è co-proprietario. “Bellissimo, una sensazione speciale” racconta al termine della prova.
“Se penso a quello che ci aspetta tra qualche giorno – prosegue questo sportivissimo filantropo, 59 anni – con questo Giro davvero unico alle porte, ho i brividi. Sarà un’emozione grande e una grande opportunità per Israele. Poco ma sicuro”.
Il via, come ormai noto, a Gerusalemme. Seconda tappa in linea da Haifa a Tel Aviv. E poi, il terzo giorno, da Beersheva a Eilat. In 48 ore, dal 4 al 6 maggio, le molte anime di Israele svelate attraverso lo sport.
“Il paese è pronto, l’attesa è grande. Si tratta senza dubbio dell’evento più importante mai ospitato finora” sottolinea con orgoglio Adams, che di questa partenza è il principale artefice.
“Naturalmente, esserci anche come Academy è un valore aggiunto. Siamo una squadra giovane, ma competitiva. E soprattutto puntiamo ad essere un team etico, un punto di riferimento per la difesa di valori importanti. Non è un caso – sottolinea – se tra i loghi che portiamo sulla nostra maglia ci sia quello del Centro Peres per la Pace”.
In corsa, però, si farà sul serio. E proprio in questi giorni va definendosi in tutti i nominativi la squadra che parteciperà a questo storico Giro. Per ora tre nomi sicuri, tra cui quello del lettone Krists Neilands che a marzo ha fatto sfiorare al team la vittoria alla Milano-Sanremo. Molto probabile la convocazione dell’unico italiano in rosa, l’empolese Kristian Sbaragli. Ed è lotta serrata, tra tre ciclisti israeliani, per il posto che sarà riservato a un atleta di casa. Roy Goldstein, 24 anni; il coetaneo Guy Niv e Guy Sagiv, che invece ne ha 23. Un terzetto di giovanissimi.
“Decideremo all’ultimo su criteri esclusivamente meritocratici. Qualcuno ci rimarrà male, è evidente. Ma la nostra forza, da sempre, è il gruppo. E per il Giro puntiamo a un successo di tappa o in alternativa a un piazzamento nei dieci della classifica finale. Sarebbe – conclude Adams – un evento storico”.

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

(11 aprile 2018)