Yom HaShoah, l’Italia ebraica ricorda

liliana segre“Ogni persona ha un nome”, ricorda la poesia di Zelda Schneersohn Mishkovky, diventata il simbolo della Memoria della Shoah. E ieri l’Italia ebraica si è unita nel ricordare, in occasione di Yom HaShoah, i nomi delle migliaia di ebrei deportati dal nostro Paese verso i campi della morte nazisti o assassinati prima dagli aguzzini nazifascisti. Un lungo elenco di vittime innocenti risuonato nel Tempio centrale a Milano, come in altre sinagoghe italiane. “In Israele in questi giorni si ricorda molto un verso del poeta Haim Nachman Bialik, ‘nella loro morte ci hanno comandato la vita’ e penso siano parole che continueranno ad essere sempre valide”, ha ricordato rav Alfonso Arbib, rabbino capo di Milano e presidente dell’Assemblea rabbinica italiana, parlando dalla Sinagoga di via Guastalla. Il rav ha riflettuto sulla situazione attuale dell’Europa, ricordando come il veleno antisemita sia tornato a minacciare le Comunità ebraiche e di come la guardia debba rimanere alta. Tra coloro che hanno acceso il lume in memoria dei parenti uccisi dai nazifascisti, anche la senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta alla Shoah e deportata assieme al padre Alberto ad Auschwitz. Il padre sarà assassinato appena arrivato nel lager nazista.
E riguardo alla Memoria e alla didattica della Shoah, negli scorsi giorni si è tenuto a Milano e Roma un corso di aggiornamento – promosso dall’Associazione Figli della Shoah – per educatori delle scuole ebraiche. Un’iniziativa che culminerà in un seminario di 9 giorni che si terrà a Gerusalemme nell’estate del 2019  presso la Scuola di Studi Internazionali di Yad Vashem.
Sarà un percorso didattico intensivo con l’obiettivo di fornire agli educatori gli strumenti necessari  per una approfondita e puntuale didattica della Shoah.
Il progetto formativo si focalizzerà su tre temi principali: l’insegnamento della Shoah, l’antisemitismo e l’identità ebraica.
Durante il corso tenuto da Yoni Berrous, responsabile per l’Istituto Yad Vashem delle attività didattiche sulla Shoah nelle comunità ebraiche europee, si è parlato dell’insegnamento del tema mirato all’età degli studenti, degli obiettivi di una nuova didattica della Shoah, della Memoria senza i Testimoni, dell’empatia come obiettivo di studio, dell’uso degli strumenti multimediali e la costruzione di un’identità ebraica positiva.
“Organizzato e coordinato dall’Associazione Figli della Shoah, questo progetto nazionale che coinvolge anche gli educatori delle piccole comunità ebraiche italiane, vuole riprendere l’attività di aggiornamento già proposta in passato da Yad Vashem in Italia coordinata dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, che ci auguriamo possa essere anche questa volta partner dell’iniziativa. Ringraziamo i presidi delle scuole ebraiche milanesi ed Emanuele Levi Mortera, coordinatore del Seminario per la scuola ebraica di Roma – le parole di Daniela Dana Tedeschi, vicepresidente dell’Associazione Figli della Shoah – L’alta partecipazione e l’interesse dei docenti per l’iniziativa conferma la validità di questo progetto. Invitiamo gli educatori che desiderano aderire a contattarci direttamente”.