Yehoshua: “No ai due Stati,
meglio una confederazione”

rassegna“Meno ambiziosa e più pratica”. Dopo cinquant’anni passati a sostenere il principio della soluzione dei due Stati per il conflitto tra israeliani e palestinesi, lo scrittore Abraham B. Yehoshua vira verso un’altra strada: quella della confederazione. Un’idea articolata sul quotidiano Haaretz e di cui scrivono oggi La Stampa e Corriere. “È inutile – afferma lo scrittore – continuare a usare la parola pace se non siamo in grado di realizzarla”. Nel suo progetto, Israele diventerebbe “una specie di Svizzera, con i suoi cantoni, nel rispetto delle diverse identità linguistiche, religiose e nazionali”. Si tratterebbe, spiega la Stampa, di un “democrazia presidenziale a elezione diretta, camera alta con funzione legislativa”. Tra i punti proposti da Yehoshua, lo status di residenti (e poi cittadinanza) ai 100.000 palestinesi che vivono nell’area C dei Territori (sono circa il 60% e qui si concentrano tutti gli insediamenti ebraici); cittadinanza israeliana immediata ai palestinesi di Gerusalemme, che hanno già lo status di residenti.

Gerusalemme capitale. A seguire l’esempio del Presidente Usa Donald Trump di spostare l’ambasciata americana da Tel Aviv a Gerusalemme sarà la Romania. La premier Viorica Dancila ha infatti proposto al suo gabinetto una bozza di risoluzione per il trasferimento dell’ambasciata (La Stampa). Riguardo Israele – fresco di festeggiamenti per i 70 anni dall’Indipendenza, con celebrazioni svolte in tutto il mondo, tra cui a Roma (Messaggero) – La Stampa racconta un retroscena della missione del Mossad che negli anni ’80 portò gli ebrei etiopi in salvo: la creazione di un vero villaggio turistico sulle coste sudanesi come luogo di copertura per gli agenti che dovevano partecipare all’operazione. E degli ultimi ebrei etiopi ad Addis Abeba e della politica del governo Netanyahu nei loro confronti, parla Il Venerdì di Repubblica.

Milano, difendere la Brigata Ebraica. Come racconta Repubblica Milano, la manifestazione nazionale per la festa della Liberazione organizzata dall’Anpi quest’anno – a 80 anni dalla promulgazione delle infami Leggi razziste – punta alla lotta contro l’antisemitismo e non solo a celebrare, come ogni anno, il 73° anniversario dalla liberazione dal nazifascismo. Per questo il presidente dell’Anpi Milano Roberto Cenati auspica una “manifestazione pacifica unitaria” e soprattutto ricorda che “chi offende il simbolo della Brigata ebraica – ingiuria l’intero patrimonio storico della Resistenza italiana”. Anche quest’anno infatti sono previste le solite e vergognose contestazioni da parte di militanti filopalestinesi durante la manifestazione ai vessilli della Brigata, che vide migliaia di volontari ebrei partire dalla Palestina mandataria per combattere il nazifascismo. “Vorrei che quei ragazzi capissero cosa c’è dietro quelle bandiere”, il commento di Gadi Schoenheit, consigliere e responsabile delle relazioni esterne della Comunità ebraica milanese.

Germania, il premio delle polemiche. Continua la polemica per l’assegnazione del Premio Echo – riconoscimento della Deutsche Phono-Akademie per i migliori musicisti tedeschi e internazionali tra pop e classica – a due rapper tedeschi, Farid Bang e Kollegah, che nel testo delle loro canzoni hanno usato frasi antisemite. “Ultimo ad arrabbiarsi, – racconta Repubblica – il direttore d’orchestra Fabio Luisi, da quest’anno Maggio Musicale Fiorentino, il quale ha comunicato ufficialmente la sua rinuncia retroattiva al premio ottenuto nel 2009 perla registrazione della Sinfonia n. 9 di Bruckner, chiedendo di eliminarlo dalle sue biografie, come non fosse mai esistito”. Riguardo alla Germania, secondo il ricercatore tedesco-egiziano Hamed Abdel-Samad, intervistato dal Foglio, “l’antisemitismo islamico minaccia la pace sociale tedesca”.

Roma, cosa furono le Leggi razziste. Repubblica Roma scrive della mostra “1938. Vite spezzate”, organizzata dalla Fondazione Museo della Shoah e curata da Marcello Pezzetti e Sara Berger che “indaga e spiega, con foto, documenti e oggetti della vita quotidiana, in che modo le leggi del ’38 stravolsero la vita di tutti gli ebrei residenti in Italia e a Roma”. La mostra sarà inaugurata alla Casina dei Vallati il 25 aprile.

Il bene possibile. Sul Fatto Quotidiano Gianni Barbacetto ripercorre brevemente la biografia e l’impegno di Gabriele Nissim, ideatore di Gariwo e della Giornata europea dei giusti. “Nel suo ultimo libro, – scrive Barbacetto – Il bene possibile (Utet), Nissim racconta alcune storie dei nuovi Giusti, alternate con le parole di Socrate, Marco Aurelio, Hannah Arendt, Etty Hillesum, William Shakespeare, Baruch Spinoza”.

Nonostante l’antisemitismo, Von Trier a Cannes. La lunga assenza dal Festival del cinema di Cannes del regista Lars Von Trier è finita. Quest’anno un suo film sarà presente fuori corso. Il regista nel 2011, era stato definito “persona non gradita” al festival per alcune vergognose dichiarazioni durante la conferenza stampa di presentazione del suo Melancholia. In particolare, Von Trier aveva detto di “simpatizzare per Hitler” e aveva poi denigrato Israele.

Daniel Reichel twitter @dreichelmoked