Fronte comune contro Teheran,
il segretario Usa al lavoro

rassegnaArabia Saudita, Israele e Giordania. Il nuovo segretario di Stato Usa Mike Pompeo, ex direttore della Cia, si è recato in questi tre paese nel fine settimana. “A tutti gli interlocutori – riporta il Corriere – ha confermato che il prossimo 12 maggio Trump ripudierà l’accordo sul nucleare con l’Iran firmato nel 2015 da Stati Uniti, Russia, Cina, Regno Unito, Francia e Germania”. “A meno che gli alleati europei non trovino il modo per correggere l’intesa”, ha detto Pompeo, ma le possibilità sono oramai remote e la nuova fase della politica mediorientale Usa sembra volgere verso lo scontro diretto con l’Iran. “Il primo ministro Benjamin Netanyahu – sottolinea il Corriere – è pronto da tempo allo scontro con Teheran. Anzi lo ha già avviato in proprio, il 9 aprile scorso con il bombardamento della base siriana T-4 controllata da milizie iraniane”.

Israele e il Giro nel nome di Bartali. Continua l’ampia copertura mediatica dedicata al Giro d’Italia e alla Grande Partenza da Gerusalemme del prossimo 4 maggio. “Israele, un Paese che pedala: la passione per la bici recente ma in crescita”, titola il Corriere che intervista anche uno dei corridori protagonisti di questa edizione, Fabio Aru. Per Aru le tappe israeliane sono “una scelta azzeccata. Da appassionato di viaggi pedalare a Gerusalemme e Tel Aviv mi incuriosisce particolarmente”. Ma il giro sarà anche un momento per celebrare l’eroismo di Bartali: come ricorda La Stampa mercoledì al Museo delle Scienze di Gerusalemme (ore 19.30) sarà conferita a Bartali, riconosciuto Giusto tra le Nazioni, la cittadinanza onoraria israeliana. Per l’occasione “verrà rappresentato – aggiunge il quotidiano torinese – lo spettacolo teatrale Bartali. II campione e l’eroe, con l’attore Ubaldo Pantani, testi di Max Castellani, Ubaldo Pantani, Alessandro Salutini e Adam Smulevich, regia di Pablo Solari”. “È un momento di grande gioia per la nostra famiglia – spiega a La Stampa Gioia Bartali, nipote del campione -. La memoria del nonno, ora che mio padre non c’è più, è affidata a noi. Ed è una memoria segnata dall’affettività. Sono stati mesi straordinari, questi in attesa del Giro. Ho incontrato tanta bella gente che ha a cuore mio nonno e ciò che ha fatto”. Sul Corriere fiorentino è invece Lisa Bartali a ricordare il nonno, sottolineando: “L’interesse verso il nonno cresce ogni anno, in tutto il mondo. Credo sia perché il suo messaggio di impegno in prima persona, di valori, di coerenza, di pace sia più che mai attuale in un mondo pieno di conflitti e contrasti politici e religiosi”. La Gazzetta racconta invece dell’aereo speciale che porterà oggi 880 bici e 2700 ruote da Milano a Tel Aviv. Di come affrontare la tappa del Negev e di integratori per i ciclisti si parla invece su Tuttosport.

Milano, troppi saluti romani. In mille secondo il Corriere, in duemila secondo Repubblica i militanti di estrema destra che hanno ricordato a Milano in un presidio Sergio Ramelli, studente assassinato a 19 anni il 29 aprile del 1975 da estremisti di sinistra. Davanti alla lapide per Ramelli, almeno un centinaio di persone hanno fatto il saluto romano. In Liguria intanto il consigliere comunale di Genova Sergio Gambino, con fascia tricolore, si è racato a Staglieno per commemorare i morti della Rsi. Con lui il consigliere regionale Angelo Vaccarezza e i militanti dell’ultradestra di Lealtà Azione, riporta Repubblica Genova. Per Gambino non ci sono differenze tra i partigiani che combatterono per liberare l’Italia dai nazifascisti e chi scelse la Repubblica di Salò: “si finisca – ha affermato – di dividere gli italiani in buoni e cattivi, di demonizzare ragazzi che in massima parte risposero semplicemente presente alla chiamata di quella che per loro, dalla loro nascita, era la patria”. “Non è la stessa cosa – sottolinea Giovanni Lunardon, neo-capogruppo in Regione del Pd – se avesse vinto il fascismo oggi l’Italia non sarebbe una repubblica, ma una dittatura”.

Milano, 70 anni d’Israele e un monito. Su Repubblica Milano il racconto della festa dedicata ai 70 anni d’Israele organizzata alla Società Umanitaria, a cui ha partecipato Attilio Fontana, presidente della Regione Lombardia. Durante la giornata, rav Alfonso Arbib, rabbino capo della città e presidente dell’Ari, ha però lanciato un segnale di allarme sul fronte antisemitismo: “Siamo preoccupati. Io sono uno che tende a non esagerare, a non alzare i toni, ma i segnali sono tanti, e ormai forse siamo al di là dei segnali. Come abbiamo visto il 25 Aprile al corteo milanese c’è un antisemitismo legato alla polemica anti-israeliana che è un evidente mascheramento”.

Antisemitismo in Germania. “Non mi meraviglia se in seguito alla recente ondata di attacchi di stampo antisemita un numero crescente di ebrei stia pensando di lasciare di nuovo la Germania”, ad affermarlo Felix Klein, incaricato del governo federale tedesco per l’antisemitismo. Non tutti gli episodi vengono denunciati e, riporta La Stampa, “tra le prime iniziative Klein ha promesso di dar vita a una nuova statistica per registrare a livello nazionali tutti gli episodi di carattere antisemita, sia quelli vengono denunciati alle autorità sia quelli non punibili per legge e definiti erroneamente come ‘innocui’ e quindi trascurabili”.

Daniel Reichel twitter @dreichelmoked