Moked 5778 Israele e Diaspora, quale futuro
Dalle riflessioni alla festa. Si è concluso nelle scorse ore a Milano Marittima il tradizionale Moked di primavera, la tre giorni di convention organizzata dall’Area Cultura e Formazione dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, guidata da rav Roberto Della Rocca, e dedicata al tema dei 70 anni d’Israele. Tanti gli ospiti che si sono avvicendati nell’ultima sessione dei lavori di ieri – a cui ha preso parte la presidente dell’Unione Noemi Di Segni – a partire dallo studioso francese Shmuel Trigano che ha fotografato la situazione del mondo ebraico attuale: “a causa di alcune grandi catastrofi (Shoah ed espulsione da paesi arabi) oggi, per la prima volta da 20 secoli, la gran parte degli ebrei del mondo (43%) si trovano a vivere in un solo paese, Israele
– ha sottolineato Trigano, introdotto dall’assessore alla Cultura UCEI David Meghnagi – Tre bambini ebrei su quattro oggi nascono nello Stato ebraico e questo comporta grandi cambiamenti nell’identità ebraica. Questa identità, dal tempo dell’emancipazione, si era fondata sull’aderire agli Stati nazione, che oggi sono al tramonto (fine dell’epoca iniziata col trattato di Westfalia nel 1648). Tuttavia Israele è proprio uno stato-nazione”. Il problema, spiega lo studioso, è l’atteggiamento dell’Europa nei confronti dello Stato d’Israele. “Nell’immaginario dell’Unione europea, la memoria della Shoah è un ‘nuovo sacro’ e quando gli ebrei escono dal ruolo di vittime per essere sovrani (come accaduto con Israele) diventano dei mostri”. Un concetto sviluppato anche dallo storico Claudio Vercelli, che ha parlato di “Antisionismo e antisemitismo: il ritorno di Satana”. A seguire, l’intervento del ricercatore Giovanni Quer, che ha parlato delle minoranze in Israele e dialogato con Livia Ottolenghi, assessore UCEI a Scuola, Formazione e Giovani. Spazio poi all’appuntamento con il progetto
Fondamenti di Ebraismo, con la possibilità per le comunità ebraiche italiane di ascoltare in via telematica la lezione – aperta dai saluti della presidente Di Segni – di rav Amedeo Spagnoletto, rabbino capo di Firenze sul “Senso di Comunità”. A concludere la tre giorni, una festa dedicata a Israele e ai suoi 70 anni con la partecipazione di molti giovani e la premiazione di Giovanni Quer per il suo impegno a difesa della verità sullo Stato ebraico. “Per i ragazzi più giovani – la valutazione dell’assessore Meghnagi – è stata un’esperienza importante. Non si sono solo divertiti. Ma hanno lavorato e appreso tanto”.