Israele, 70 anni di democrazia

DSC07191L’Associazione Italia-Israele di Firenze si è impegnata a fondo nella celebrazione del 70° anniversario della nascita dello Stato d’Israele, mettendo al centro delle proprie iniziative il tema della ricerca scientifica e dell’innovazione tecnologica, seguendo lo slogan lanciato dal governo israeliano: “Celebrating innovation”.
La prima iniziativa, del 12 aprile, è stata una conferenza del Consigliere d’Ambasciata Rafael Erdreich (“Israele oggi: le componenti dell’innovazione israeliana”), ed ha costituito una sorta di introduzione al viaggio in Israele che si è svolto dal 18 al 25 aprile.
Il viaggio di quest’anno ha avuto quindi come oggetto principale la conoscenza diretta – per mezzo di visite e di incontri – dei principali centri di ricerca scientifica e di innovazione tecnologica del Paese. Dopo la partecipazione alla giornata di gioia di Yom Hatzmaut – dove il gruppo, composto da 35 persone, si è mescolato ai gerosolimitani nelle tante iniziative che si sono tenute nella capitale d’Israele tra il 18 e il 19 aprile – ci siamo diretti verso il Sud, verso il Negev, dove risiede buona parte dell’avvenire di Israele.
La prima visita è stata al Kibbutz Revivim, fondato nel 1943, dove ha lavorato il fiorentino Giulio De Angelis, l’inventore del sistema di irrigazione a goccia, che ha permesso, secondo l’espressione di Ben Gurion, di “far fiorire il deserto”, e dove abbiamo incontrato la sua anziana ma sempre vivace sorella. Da lì, attraverso un lungo percorso e una sosta per visitare il celebre cratere di Mitspe Ramon, siamo giusti a Eilat, unico sbocco israeliano sul Mar Rosso, base per una visita tra le più interessanti, quella al Kibbutz Keturà, al centro dell’Aravà, dove, oltre a comprendere il primo campo solare commerciale del Paese, si trova l’Istituto Arava per gli studi ambientali, dove lavorano insieme studenti israeliani, giordani e palestinesi.
Siamo poi tornati verso nord-ovest e dopo, una sosta per un omaggio alla tomba di David Ben Gurion e sua moglie a Sde Boker, abbiamo visitato il Centro R&D Ramat Hanegev, dove Giulio De Angelis aveva sviluppato i suoi studi sull’innovazione nel settore idrico e agricolo in zone aride. Siamo quindi risaliti vero Beer Sheva, la capitale del Negev, dove abbiano visitato l’Ospedale Soroka , e dove abbiamo avuto incontri con medici che lavorano nei settori di medicina d’emergenza e di chirurgia pediatrica.
La tappa successiva era una delle più attese, la visita dell’Istituto Weizmann a Rehovot, fondato dal grande scienziato e primo presidente dello Stato d’Israele Chaim Weizmann, e da dove sono usciti vari Premi Nobel. L’aspettativa non è stata delusa, e di grande interesse è stato anche l’incontro con la Prof. Elisabetta Boaretto, direttrice del Dipartimento di Archeologia scientifica.
Da Rehovat, risalendo ancora verso Nord, siamo giunti a Haifa, dove l’obiettivo era di visitare il Technion, altro fondamentale centro di ricerca e di formazione in campo scientifico, e dove in particolare ci ha colpito lo splendido campus.
Eravamo ormai alla fine del viaggio. L’ultima tappa era naturalmente Tel Aviv, non solo per l’immancabile visita all’Indipendence Hall, dove il 14 maggio 1948 David Ben Gurion proclamò la nascita dello Stato, ma anche per visitare il Centro Start Up, dove la ricerca scientifica di cui avevamo conosciuto i momenti più significativi nel corso delle altre visite, si trasforma in applicazione tecnologica, dando vita a invenzioni e brevetti straordinari, che pongono oggi Israele all’avanguardia nel mondo. È al Centro Start Up che ci ha raggiunto l’ambasciatore italiano Gianluigi Benedetti, che ci ha rivolto un saluto, molto gradito, come assai gradito fu l’intervento, l’anno passato, del suo predecessore, Francesco M. Talò.
Quello con l’Ambasciatore Benedetti non è stato d’altra parte il solo incontro che ci ha permesso di riflettere sul significato dell’esperienza che stavamo vivendo: in precedenza avevamo incontrato anche il professor Sergio Della Pergola, dell’Università Ebraica di Gerusalemme; l’ex ambasciatore in Italia Naor Gilon; e la giornalista e scrittrice Fiamma Nirenstein.

Il ciclo delle iniziative dell’Associazione fiorentina si conclude domenica 6 maggio con un importante convegno: “A 70 anni dalla nascita dello Stato d’Israele”. Il convegno intende proporre una riflessione di carattere storico sul cammino dello Stato, dai primi, difficili passi alla realtà attuale, che ne fa uno dei Paesi più avanzati del mondo.
Il convegno è stato promosso insieme all’Ambasciata d’Israele in Italia e con il patrocinio e la collaborazione del Comune di Firenze, della Città Metropolitana di Firenze, del Consiglio Regionale della Toscana, dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane, della Comunità ebraica di Firenze, dell’Università di Firenze, della Fondazione Spadolini Nuova Antologia.
È strutturato in tre momenti: all’inizio ci saranno una serie di interventi dei rappresentanti degli enti promotori e patrocinatori, che non saranno dei semplici saluti ma entreranno già nel merito del tema del convegno. Parleranno quindi il sindaco di Firenze Dario Nardella, il Presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani, l’Ambasciatore Ofer Sachs, la Presidente Noemi Di Segni, la Prof.ssa Ida Zatelli e il Presidente dell’Associazione Italia-Israele di Firenze. Seguiranno due relazioni di base, affidate rispettivamente a Claudio Vercelli, che traccerà le linee fondamentali della storia dello Stato d’Israele, affrontando i nodi più problematici; e a Carlo Batori, Capo dell’Ufficio Vicino Oriente del Ministero degli Esteri, a cui è affidato il compito di parlare dei rapporti tra Italia e Israele. Il convegno verrà concluso da una tavola rotonda che ripropone e insiste sul tema della riflessione su questi 70 anni di storia: sarà coordinata da Stefano Folli e ad essa parteciperanno Luciano Bozzo, Luigi Compagna, Sergio Della Pergola, Fiamma Nirenstein.

Valentino Baldacci, presidente dell’Associazione Italia-Israele di Firenze