Le origini d’Israele

bassano“In certi ambienti il pensiero israeliano parve a volte avere un preponderante carattere guerresco e disdegnare l’antico amore per l’intellettualismo e la spiritualità. Sorse persino una corrente di pensiero che disprezzava apertamente l’ideale della pace e dell’armonia nell’area mediorientale. Ma questi pericoli furono compensati dalla feconda inquietudine che suscitarono in Israele. Esisteva ancora un’audace speranza che questo popolo, una volta liberato dalla paura per la sua sopravvivenza, avrebbe insistito per essere espresso, rappresentato e guidato in accordo coi valori umani che avevano ispirato la sua nascita. Anche quando i problemi e i dilemmi di natura esterna si affollarono intorno allo stato d’Israele, la questione fondamentale fu costituita dalle sue qualità intrinseche. La soluzione sarebbe stata raggiunta se il futuro di Israele avesse potuto venire a patti col suo passato. Non è semplice, dopo tutto, essere gli eredi del patrimonio ebraico e non essere fedeli ai suoi più alti ideali. Per Israele il più grave pericolo sarebbe stato quello di vivere all’interno dei suoi angusti limiti territoriali piuttosto che nelle più vaste dimensioni della sua storia e della sua cultura. Israele cercò un punto di equilibrio e di riconciliazione tra i due poli dell’universalismo ebraico e del particolarismo nazionale”.
Queste parole di Abba Eban (1915-2002), politico e diplomatico israeliano, sono estrapolate dal celebre “Storia del popolo ebraico” (1968-1971) e furono scritte alla luce della Guerra dei Sei Giorni. Eban, come è sottolineato dal suo stesso nome “Abba” è stato uno dei padri di Israele. La parte citata presenta quasi degli echi messianici, ed esprime dilemmi ancora attuali: Israele per garantire la propria esistenza e il proprio ruolo nel mondo, non dovrà mai dimenticare le proprie origini, il retaggio culturale ed intellettuale prodotto dall’ebraismo diasporico, e il distacco da qualunque eventuale tendenza sciovinistica ed isolazionista. Il volume, che contiene molte altre parti degne di nota, è naturalmente fuori catalogo. Bisogna essere almeno fiduciosi che personalità del calibro di Abba Eban, con una cultura e una capacità di riflessione analoga, rientrino al più presto nell’altro “catalogo”, quello della storia umana e politica. 

Francesco Moises Bassano