scelte…

Esegui la sua volontà come se fosse la tua, affinché allo stesso modo egli esegua la tua volontà come se fosse la sua. Annulla la tua volontà a causa della sua, affinché egli annulli la volontà degli altri a causa della tua volontà (Avoth 2)
La Halachà come categoria a priori, nel corso delle generazioni: la Halachà non l’abbiamo inventata, l’abbiamo ricevuta. La Halachà di Moshe dal Sinai. Sulla cattedra di Moshe Rabbenu (nostro Maestro) si sono legittimamente seduti i Maestri nel corso delle generazioni.
Il vero servizio di D-o consiste esclusivamente nel adempiere al volere di D-o.
Ma quando il servizio di D-o non dovesse coincidere con il gusto personale dell’individuo? L’ebraismo moderno (almeno nella sua versione liberal) rischia di crearsi un proprio “servizio divino” che consiste nel fare quello che appare razionalmente comprensibile per se stessi, ma avendo, paradossalmente, nello stesso tempo, sempre in bocca il nome di D-o: a prescindere dalla metodologia interpretativa e dalla gerarchia delle fonti proprie della Halachà, come parte della Rivelazione Sinaitica.
È questo il vero servizio di D-o?
Questo non è forse l’omaggio che l’ateismo offre alla fede?
Sta ad ognuno di noi compiere la scelta se porre la Halachà come misura di tutte le cose o piuttosto porvi l’uomo e il suo Ego. O il volere di D-o è assolutamente rilevante o si scivola nell’idolatria di se stessi che chiamiamo ateismo.

Paolo Sciunnach, insegnante

(28 maggio 2018)