I lavori dell’Ihra a Roma
“Memoria, impegno condiviso”

Si è conclusa con una visita alla sede della Fondazione Museo della Shoah, alla vicina sinagoga e al museo ebraico la prima giornata di lavori della plenaria dell’Ihra, la International Holocaust Remembrance Alliance presieduta per il 2018 dall’Italia.
Novità di questa prima occasione annuale di incontro dei circa trecento delegati riunitisi a Roma sono gli otto “Cross cutting workshops”, laboratori interdisciplinare pensati per rimescolare le carte e portare a una collaborazione più stretta tra delegati che vengono da ambiti diversi. Il successo di questa nuova iniziativa è stato subito evidente: “Interessantissimo e pieno di spunti” quello cui ha partecipato il direttore del Cdec Gadi Luzzatto Voghera e “molto importante e sicuramente utile” quello seguito dall’assessore UCEI alla Cultura David Meghnagi che ha aggiunto: “C’era ovviamente una prevalenza di accademici, ma l’interazione con esperti di altri settori è importante, soprattutto, per esempio, con i responsabili della didattica museale. I musei possono essere un tassello importante per il rafforzamento di un senso, di una sensibilità comune su queste tematiche, che portano poi a una cittadinanza condivisa”. Nel gruppo di lavoro accademico, in parallelo, ha aggiunto, si sta sulle prospettive interdisciplinari, con attenzione particolare ai curricula e alle buone pratiche. “C’è molta attenzione anche al rischio che i musei, specialmente in alcuni Paesi dell’Est, si inseriscano in una dinamica di manipolazione della narrativa storica in conflitto evidente con la verità. Su questo il ruolo dell’Ihra può essere particolarmente importante, va costruito un rapporto costante e continuativo con queste realtà, un’azione di medio lungo periodo in cui gli scambi e il confronto portino a risultati concreti. Altro punto importantissimo è quello della formazione, e anche su questo stiamo ipotizzando più di una iniziativa”.
Screen Shot 2018-05-29 at 13.37.03Dopo le novità della prima giornata i delegati hanno ripreso oggi a confrontarsi all’interno dei quattro Working Group – Academic, Communication, Education e Memorials and Museums – che hanno visto in particolare la prima presentazione all’IHRA del Museo dell’ebraismo italiano e della Shoah. Simonetta Della Seta, direttore del museo di Ferrara oltre che membro della delegazione italiana, ha raccontato la nascita del progetto, dalla storia dell’antico carcere cittadino alla realtà attuale a quello che il Meis sarà nel 2020/2021 quando saranno terminati tutti e sette gli edifici. “Quello che già si configura come una realtà importante nel panorama museale e culturale italiano diventerà uno spazio capace di attirare un pubblico sia locale che internazionale grazie alle sue molteplici attività e ai grandi spazi, che accoglieranno, fra le altre cose, anche biblioteca e museo dei bambini”. Grande l’interesse per la mostra “Ebrei, una storia italiana. I primi mille anni”, e per il trattamento della Memoria fatto con la mostra “Touch”, racconto delle vite di dieci ebrei ferraresi. “Molto forte sia il legame del Meis col territorio – ha continuato – con cui abbiamo un rapporto costante anche grazie agli eventi settimanali che animano il bookshop, come anche importante è il rapporto con la rete museale dedicata alla Shoah. Immagini di Carpi, Fossoli, della risiera di San Sabba e del Memoriale di Milano, oltre che della Fondazione Museo della Shoah visitata ieri dai delegati hanno concluso la presentazione.

(29 maggio 2018)