Netanyahu, al via tour in Europa
“La priorità è fermare l’Iran”

Prende il via oggi la missione in Europa del Primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Obiettivo dichiarato, raccogliere il sostegno di Germania, Francia e Gran Bretagna per modificare l’accordo nucleare con l’Iran e per spingere le forze del regime di Teheran fuori dalla Siria. Nel corso della riunione di gabinetto di domenica, Netanyahu ha spiegato che incontrerà “Angela Merkel, Emmanuel Macron e Theresa May. Mentre discuterò con loro degli sviluppi nella regione, l’accento sarà posto sull’Iran, in primo luogo rispetto alla necessità di continuare a bloccare il programma nucleare iraniano”. Secondo punto, “bloccare i piani di espansione e di aggressione dell’Iran in tutto il Medio Oriente, specialmente in Siria. Insisterò inoltre su un principio fondamentale: Israele mantiene – e continuerà a mantenere – la libertà d’azione contro l’istituzione di una presenza militare iraniana in Siria”, ha dichiarato Netanyahu, aggiungendo che “di recente ho discusso di questi temi con il Presidente russo Vladimir Putin e con il Segretario di Stato americano Mike Pompeo. Questi colloqui sono molto importanti per la sicurezza di Israele”. Del tour europeo del Primo ministro Netanyahu in Europa, i quotidiani italiani non parlano. Il Messaggero riferisce in una breve del lancio di colpi di mortaio da Gaza contro Israele: “gli incidenti – scrive il quotidiano – sono cominciati nel pomeriggio di ieri al termine dei funerali di Razan Ashraf al-Najjar, la 21enne palestinese volontaria nelle ambulanze uccisa durante gli scontri con l’esercito israeliano nel corso della Marcia del Ritorno e su cui i militari hanno annunciato di aver aperto un’inchiesta”. Intanto i vigili del fuoco israeliani hanno dovuto combattere in diversi punti sul confine con Gaza contro le fiamme degli incendi provocati da molotov e aquiloni incendiari lanciati dai palestinesi. Ingenti i danni provocati dalle fiamme: oltre 6mila, riferiscono le autorità, gli acri distrutti.

Milano, gli insulti antisemiti. Corriere Milano e Il Giorno riportano di una denuncia presentata per tre diverse aggressioni verbali a sfondo antisemita da una “personalità nota nella comunità ebraica, – scrive il Corriere – in passato presidente di un’importante associazione e tra gli organizzatori del ‘Giorno della Memoria’”. “Per tre volte, sempre nella stessa zona della città, s’è trovato di fronte la stessa persona: – la ricostruzione del quotidiano – non c’è mai stata un’aggressione fisica, ma le minacce sono state sempre piuttosto plateali. Per questo, nei giorni scorsi, l’esponente della comunità ebraica ha firmato una lunga denuncia che ora si trova negli uffici della Questura. Gli episodi sono avvenuti nell’arco di alcuni mesi”.

Soros vs Salvini. Ospite del Festival Economia di Trento, il finanziere americano di origini ungheresi George Soros si è detto “molto preoccupato per l’influenza della Russia sull’Europa in generale e sul nuovo governo italiano”. “Non so se Matteo Salvini è stato finanziato da Mosca, ma l’opinione pubblica italiana avrebbe il diritto di sapere se è a libro paga di Putin”, ha dichiarato Soros. Secca la replica del nuovo ministro dell’Interno Salvini: “Non ho mai ricevuto una lira, un euro o un rublo dalla Russia, ritengo Putin uno degli uomini di stato migliori e mi vergogno del fatto che in Italia venga invitato a parlare uno speculatore senza scrupoli come Soros” (Repubblica).

Il capitano Balotelli. Diversi quotidiani – Corriere, Repubblica, La Stampa tra gli altri – parlano del tema razzismo nel calcio in riferimento al giocatore della Nazionale Mario Balotelli, bersaglio di un vergognoso striscione (2Il mio capitano ha sangue italiano” ) comparso una settimana fa a San Gallo, durante l’amichevole con l’Arabia Saudita. “Fare il capitano, per me, non cambierebbe più di tanto. Io sono qui per fare gol, non per fare il capitano. – ha dichiarato il giocatore – Ma per gli altri potrebbe essere un bel segnale: soprattutto per gli immigrati. Sarebbe un segnale forte per chi, come me, è originario dell’Africa”.

In memoria di Wanda Lattes. Firenze “sentirà la mancanza della sua voce libera”, ha dichiarato il sindaco Dario Nardella parlando della giornalista e partigiana Wanda Lattes, scomparsa sabato all’età di 96 anni. Diversi i quotidiani che anche oggi le hanno reso omaggio, tra cui Repubblica e La Nazione. I funerali si terrano domani alle 16 presso il Cimitero ebraico di Rifredi.

Tel Aviv città bianca. Prosegue al Maxxi di Roma la mostra Tel Aviv the White City, presentata oggi dal Quotidiano nazionale: “Attraverso un centinaio di foto, alcuni plastici e video, la mostra (ospitata in una sala il cui pavimento è ricoperto da una foto aerea della città, con il mare che la costeggia) ricostruisce la storia della città, anche in occasione dei 70 anni della nascita dello Stato di Israele”. L’esposizione, spiega il quotidiano, è nata anni fa per celebrare il riconoscimento di Tel Aviv tra i patrimoni Unesco, un riconoscimento “conquistato dal centro storico della città, costituito da circa quattromila edifici costruiti tra gli anni Trenta e i Cinquanta del Novecento, sotto l’influsso di Le Corbusier, l’architettura espressionista di Erich Mendelshon, la scuola tedesca del Bauhaus, in generale del Movimento Moderno”.

Calabria, il migrante ucciso che difendeva i braccianti. A San Ferdinando, in provincia di Reggio Calabria, Soumaila Sacko, maliano di 29 anni con regolare permesso di soggiorno, è stato ucciso da una delle fucilate che hanno ferito altre due persone. L’uomo stava prendendo da un campo delle lamiere per costruire la baracca dei suoi compagni. Era attivista dell’Unione sindacale di base: difendeva i diritti dei braccianti agricoli sfruttati, spiega La Stampa. “Non voglio alimentare tensioni – spiega al quotidiano Peppe Marra del sindacato Usb – ma credo che nessuno avrebbe sparato se fossero stati tre ragazzi bianchi”.

Daniel Reichel twitter @dreichelmoked