Segre: “Leggi speciali sui Rom?
Mi opporrò con tutte le forze”

rassegnaIl giorno dopo la fiducia concessa al governo Conte al Senato (171 voti a favore, 117 contrari e 25 astenuti) i principali quotidiani italiani ricordano il lucido e applaudito intervento della senatrice a vita Liliana Segre. Sopravvissuta alla Shoah, Segre ha ringraziato il Presidente Mattarella per “la scelta sorprendente di nominare senatrice a vita una vecchia signora, una delle pochissime ancora viventi in Italia che porta sul braccio il numero di Auschwitz”. E poi ha scandito la sua storia di Testimone dell’orrore, di chi subì sulla propria pelle le Leggi razziste del 1938. “Mi rifiuto di pensare che oggi la nostra civiltà democratica – ha detto Segre dai banchi del Senato – stia pensando a leggi speciali contro le popolazioni nomadi. Se accadrà mi opporrò con tutte le forze”. “L’unico concreto fatto politico di ieri è Liliana Segre che dice no a leggi speciali contro i rom, il Senato che applaude, i leghisti no”, scrive Mattia Feltri su La Stampa</strong>. Sulla questione, Segre torna oggi in un’intervista rilasciata a Repubblica, sottolineando che le sue parole sui Rom e Sinti sono state anche un risposta all’appello di Alberto Melloni sullo stesso quotidiano. La senatrice ricorda il suo stato di clandestina durante le persecuzioni nazifasciste, di richiedente asilo e del rifiuto della Svizzera di accogliere lei e suo padre (che poi morirà ad Auschwitz). “Ci sono analogie” con quanto accade oggi, spiega Segre, “ma non sono situazioni uguali, a distanza di 80 anni. E io non sono indifferente: la combatto, l’indifferenza, e continuerò a farlo finché vivo”.

La fiducia a Conte. “Siamo populisti ma non razzisti” la sintesi del lunghissimo discorso del nuovo capo di governo Giuseppe Conte secondo il titolo de La Stampa. Per Gian Antonio Stella (Corriere), Conte “è chiamato a dimostrare un equilibrio non meno temerario di una trapezista”, dovendo rispondere sia a Cinque Stelle che Lega. Secondo Repubblica il suo discorso conteneva “Tanti assist per Salvini che applaude la linea dura sui migranti”.

Migranti, Roma e la vicinanza a Orban. Riguardo al tema dei migranti, è saltata ieri, in occasione del Consiglio dei ministri degli Interni a Lussemburgo, la riforma del regolamento di Dublino, “che assegna i rifugiati al Paese di primo arrivo e penalizza principalmente Italia e Grecia” scrive Corriere. Un affossamento, scrive il quotidiano, auspicato dal nuovo governo italiano e in linea con i Paesi di Visegrad. “Il ministro leghista degli Interni Matteo Salvini, – scrive il Corriere – ha considerato l’esito della riunione ‘una vittoria per noi’, convinto che anche Stati contrari più moderati (Germania, Austria e Olanda) gli siano ‘venuti dietro’. Salvini sembra condividere la linea dura del blocco navale e dei respingimenti in mare, sostenuta da Paesi dell’Est”. Secondo Franco Venturini (Corriere) gli interessi dei Paesi di Visengrad, guidati dall’Ungheria di Orban, non coincidono però con quelli italiani. “Quando Bruxelles ha proposto di aiutare Italia e Grecia dividendo i rifugiati per quote nei Paesi europei, l’Ungheria ha detto un sonoro ‘no’ portando su questa posizione tutto il gruppo di Visegrad. – spiega Venturini – Davanti alle proteste della Ue (e in particolare dell’Italia, visto che la via balcanica era stata chiusa), le autorità ungheresi hanno avanzato motivazioni anche religiose e razziali. Dobbiamo aggiungere che in Ungheria come in Polonia è ancora forte l’antisemitismo, e che la bestia nera di Orbán è il finanziere Soros, troppo ricco e forse troppo ebreo? Viene da chiedersi quale sia la vera priorità di Salvini, se voglia giustamente che l’Italia venga aiutata dall’Europa sulla questione migranti, oppure se intenda prima di tutto colpire l’Europa”.

La minaccia iraniana. “L’Iran è pronto a costruire nuove centrifughe e ad aumentare la produzione di uranio arricchito ‘se l’accordo sul nucleare collasserà’. L’annuncio è arrivato con una lettera all’Agenzia internazionale per l’energia atomica e segna un nuovo passo verso lo scontro totale con Usa e Israele, mentre il premier israeliano Benjamin Netanyahu è in Europa proprio per convincere gli alleati a seguire la linea dura statunitense”, racconta La Stampa. “Netanyahu – aggiunge il Foglio – ha presentato agli europei molti documenti redatti dall’intelligence che dimostrano le attività nucleari dell’Iran, in particolare un memorandum del 2001 che parlava di un passaggio rapido dal 20 al 90 per cento dell’arricchimento (è un grado militare) firmato da Amir Daryaban Ali Shamkhami, che oggi è il consigliere perla Sicurezza nazionale di Teheran e uno dei più importanti consiglieri militari di Khamenei”.

Israele, la terra brucia per mano palestinese. Oltre 600 aquiloni incendiari sono stati lanciati dai palestinesi di Gaza contro il territorio israeliano. 400 sono stati abbattuti ma molti hanno toccato terra, provocando decine di incendi e danneggiando terreni agricoli e riserve naturali. “I vigili del fuoco – riporta Repubblica – hanno dovuto lavorare per ore nelle zone di Kissufim, Nirim, Ein Hashlosha e Reim, e poi nei kibbutz Nir Am e Nativ Haasara”.

Il Nobel israeliano per la chimica. Nel 2004 lo scienziato israeliano Aaron Ciechanover è stato premiato insieme al suo maestro Avram Hershko (e all’americano Irwin Rose) con il premio Nobel per aver scoperto il sistema che ripulisce le cellule dalle proteine inutili e dannose. Una scoperta raccontata agli studenti di Tor Vergata la scorsa settimana, scrive Repubblica, raccontando nel suo inserto Lab il personaggio: “Sono nato in una nazione povera, ricordo la guerra e mia madre coi voucher per il latte. – racconta Ciechanover, nato a Haifa nel 1947 – Se le cose sono cambiate è perché si è investito nella scienza. Oggi siamo un Paese grande come un terzo di una città cinese, eppure Big China ci insegue per il successo che abbiamo nella scienza e nella tecnologia”.

Firenze, il Balagan per Israele. Torna domani il Balagan Cafè, rassegna culturale organizzata dalla Comunità ebraica di Firenze: e quest’anno il tema, sono i 70 anni d’Israele. “Vogliamo dare l’opportunità al pubblico del Balagan Cafè – spiega la presidente della Comunità Daniela Misul (Corriere fiorentino) – di conoscere ciò che è ancora sconosciuto e ignorato”. Si parlerà anche dell’anniversario delle Leggi razziste del 1938 così come di quello della Costituzione. “Per noi è importante mostrare come una società sana sia fatta di identità diverse capaci di stare insieme, specie in tempi come questi”, afferma il direttore Enrico Fink (Repubblica Firenze).

Amos Oz e la forza d’Israele. Su Repubblica compare un editoriale dello scrittore israeliano Amos Oz che scrive di alcune ong israeliane considerate controverse dall’opinione pubblica dello Stato ebraico. “Mi chiedo spesso perché organizzazioni israeliane quali Breakingt he Silence (ShovrimShtika, “Rompere il silenzio”), BTselem e Peace Now suscitino in tante persone sentimenti di paura, rabbia e ostilità” scrive Oz. L’opinione personale dello scrittore è che “Gli israeliani vogliono sentirsi in pace con se stessi e Breaking the Silence impedisce loro di stare bene. Le persone vogliono che lo Stato di Israele goda di una buona immagine, ma, a loro avviso, Breaking the Silence e BTselem ne promuovono una negativa”.

Daniel Reichel twitter @dreichelmoked