Israele raccontato dagli scrittori
Visitare lo spirito della Israele, sentita e scritta “dal di dentro”, con la profondità e la sensibilità di autori come Arthur Koestler, come il Nobel per la letteratura Shmuel “Shay” Agnon o il moderno Eshkol Nevo. Rileggere o leggere per la prima volta capolavori come Ladri nella notte, Appena ieri e Neuland attraverso la filigrana della Storia e la saggezza della letteratura. Questo e molto altro hanno offerto le Tre lezioni di letteratura (poi divenute quattro a richiesta degli studenti) organizzate dal Corso di laurea in studi ebraici dell’UCEI, diretto da rav Riccardo Di Segni,coordinato dalla professoressa Myriam Silvera, nell’ambito dei corsi tradizionali. Una ghiotta occasione che anche gli “esterni” al corso hanno potuto e saputo sfruttare.
La professoressa Roberta Ascarelli attraverso questo “assaggio”, partendo dai Padri del sionismo e di Israele, nella cornice del Centro Bibliografico dell’UCEI, ha approfondito l’essere letterati e narratori oltre che Padri fondatori di molti personaggi. Sono state approfondite figure come Herzl o Koestler che hanno contribuito alla Fondazione dello Stato anche attraverso la Narrazione dei diritti, delle difficoltà ed anche delle contraddizioni che hanno contraddistinto la Palestina dei primo anni del ‘900. Anni in cui furono realizzate dagli ebrei opere come il Palazzo delle arti, le centrali elettriche, gli impianti per la desalinizzazione e tanto altro: la ossatura del futuro Stato ebraico.
Nel – purtroppo breve – corso si è parlato anche di personaggi come Pinsker, e delle sue speranze infrante con i terribili pogrom del 1881 di vedere per gli ebrei la loro casa in Russia e come tale speranza delusa lo indusse a scrivere il pamphlet Autoemancipazione, opera emblematica del processo omonimo, l’ebreo ovunque è ospite in una casa non sua, dove la casa è in qualche modo sinonimo di Patria. Deve trovare la sua casa, la sua patria.
Herzl scriveva: “Le piante senza il sole muoiono, Ma se si piantano in un terreno adatto, si salvano, e così è anche per gli uomini. Ed è quello che è successo qui”. Dove qui, va da sé, è la terra di Israele degli inizi del ‘900.
E per parafrasare Herzl, sono la letteratura e le arti in generale, così come il sole per le piante, che contribuiscono a far vivere e fiorire l’animo dell’uomo. E le Lezioni di letteratura come queste della professoressa Ascarelli possono fornire un ottimo esempio. Un plauso dunque per questa iniziativa e per l’occasione di far leggere, o rileggere alcune tra le più belle pagine degli autori israeliani, forse ancora poco conosciute in Italia. Con la speranza, che non resterà delusa, che presto si rinnovino iniziative di questo genere.
Sira Fatucci
(14 giugno 2018)