“Il saluto romano non è goliardia”
Educazione come chiave per aumentare la consapevolezza del passato e costruire in prospettiva un futuro migliore.
È il concetto su cui è ruotato il confronto tra gli studenti del Liceo Socrate di Roma, tra cui gli artefici del saluto romano di cui molto si è discusso negli scorsi giorni anche per le parole della dirigente scolastica che l’aveva definita una “goliardiata”, la presidente della Comunità ebraica romana Ruth Dureghello, da cui è arrivato l’invito a un incontro in sinagoga e nei locali comunitari, e le Testimoni della Shoah Andra e Tatiana Bucci, che nella sede della Fondazione Museo della Shoah hanno rievocato la loro storia e i traumi di una infanzia segnata dalle persecuzioni.
“Vorremmo incontrarli – aveva detto Dureghello – per far capire cosa rappresenti quel saluto nella coscienza civile del nostro Paese e perché non possiamo permetterci di definirlo solo goliardia”.
Commentando il confronto con i ragazzi del liceo ha poi aggiunto: “Attraverso incontri come questo, possiamo lavorare insieme per onorare la Storia e prevenire i rigurgiti di nazifascismo, che purtroppo ogni giorno si rendono più frequenti. Abbiamo la responsabilità di far comprendere ai più giovani che ogni nostro gesto può avere un significato profondo ed offendere la Memoria”.
(14 giugno 2018)