Migranti, scontro governo-Ong
“Non sbarcherete più in Italia”

rassegnaRimane al centro del dibattito in Italia il tema dei migranti, con l’acceso scontro tra il ministro dell’Interno Matteo Salvini e le ong internazionali che si occupano di soccorrere le barche in difficoltà provenienti dall’Africa. “È mattina quando Salvini, come fa più volte al giorno, si affida a Twitter per lanciare il suo messaggio – riporta il Corriere – ‘Altre due navi di Ong con bandiera olandese, Lifeline e Seefuchs, sono al largo della Libia in attesa del loro carico di esseri umani abbandonati dagli scafisti. – scrive il ministro e vicepremier – Sappiano che questi signori dovranno cercarsi altri porti. Non sbarcheranno in Italia”. La replica di una delle ong non si fa attendere, con annessa accusa a Salvini di essere un fascista, e successivo dietrofront: “No, Salvini naturalmente non è un fascista. Ci è ‘scivolato’ il mouse”. In questo clima incandescente, il ministro degli Interni al Corriere, sulla politica Ue sui migranti, afferma che “Prima ci usavano, neppure c’era bisogno di parlarci, con l’Italia: ci davano per scontati. Ora, che la musica sia un po’ cambiata lo hanno capito tutti. Tranne l’ong tedesca che si permette di dare del fascista al vicepremier italiano. Pazzesco…”. L’obiettivo del ministro sarebbe creare, scrive il quotidiano di via Solferino, degli hotspot civili nel Nord Africa “grazie ad accordi di alto livello che includano lo sviluppo di quei Paesi e delle loro infrastrutture. Oltre che ai mezzi di contrasto alla criminalità che specula sulle vite di chi cerca di attraversare il Mediterraneo”. Inoltre, “al di là delle polemiche che ci sono state, siamo in contatto con gli ambasciatori di Malta, oltre ovviamente a quelli di Stati Uniti, Russia e Israele”. Al tema dei migranti è dedicato il numero de L’Espresso – aspramente critico nei confronti del ministro degli Interni – che ospita un lungo articolo di Wlodek Goldkorn in cui si toccano diversi punti tra cui il nostro sguardo sui migranti: “L’immigrato, il clandestino è come uno specchio: – scrive Goldkorn – vi vediamo la nostra mancanza di sicurezza; la nostra radicale sfiducia in un avvenire migliore per noi e per i nostri figli, la precarietà della nostra esistenza e del nostro status sociale”.

Israele contro gli attacchi incendiari palestinesi. L’esercito israeliano ha annunciato nelle scorse ore di aver portato avanti un attacco a Gaza per contrastare la realizzazione di aquiloni incendiari, aquiloni che nelle scorse settimane hanno provocato diversi danni in territorio israeliano. Bersaglio dell’operazione, spiega l’esercito in un breve comunicato, “il veicolo di uno dei leader” che ha creato “gli aquiloni incendiari ed esplosivi”. Sabato questi strumenti usati come armi hanno causato incendi in almeno 20 località in Israele, oltre il confine di Gaza, distruggendo centinaia di ettari di campi e riserve naturali.

Al telefono con Amos Oz. Il Domenicale del Sole 24 Ore ospita il colloquio tra Giulio Busi e lo scrittore israeliano Amos Oz, che sarà ospite del Taobuk festival di Taormina il 24 giugno. Al centro del dialogo, il significato della letteratura. “II bisturi dello scrittore – spiega Oz a Busi – è la curiosità. ‘La curiosità non è solo uno strumento intellettuale. È un dovere morale. Una persona curiosa è anche una persona un poco migliore’”. È questo ciò che Oz chiama il “dono della letteratura”.

Incontri. “Al Giardino dei Giusti di Gerusalemme mi imbatto in Sergio Della Pergola, suo padre Massimo, è stato anche il ‘papà del Totocalcio’. Il sogno di ogni italiano medio, vincere al Totocalcio, nacque dall’esilio di un profugo ebreo triestino, Massimo Della Pergola. – il racconto su Avvenire di Massimiliano Castellani – Con le leggi razziali del ’38, dovette lasciare il posto di giornalista alla “Gazzetta dello Sport”e mettersi in fuga con la moglie Adelina e il piccolo Sergio. In Svizzera, nel campo di lavoro di Pont de la Morge, ebbe la grande intuizione: una schedina con dodici partite, più due di riserva in caso di sospensione o rinvio della gara. Idea maturata nel 1943 e lanciata in campo il 5 maggio 1946, sotto l’egida della Sisal, Società italiana sporta responsabilità limitata”.

Segnalibro. Sulla Lettura del Corriere André Aciman, autore del best-seller Chiamami con il tuo nome, riflette sul significato della parola “quasi” e sul perché lui la adoperi spesso nei suoi romanzi. In uno dei passaggi, parla anche della nostalgia e del richiamo verso l’Egitto: “Poiché sono nato in Egitto e, come tanti ebrei che vivevano laggiù, sono stato espulso all’età di quattordici anni, sembrava naturale che questa sensazione di nostalgia affondasse le radici proprio in Egitto. Il problema è che da adolescente che viveva in quello che era diventato uno stato di polizia antisemitico, arrivai a odiarlo, l’Egitto, e difatti non vedevo l’ora di andarmene e di approdare in Europa, preferibilmente in Francia, dato che il francese era la mia lingua madre e la nostra famiglia era fortemente legata a ciò che credevamo fosse la nostra cultura francese. Ironia della sorte, tuttavia, le lettere di amici e parenti già stabilitisi all’estero non mancavano di ricordare a chi come noi desiderava in un prossimo futuro andarsene dal Paese, l’aspetto peggiore di Francia, Italia, Inghilterra o Svizzera: chiunque avesse lasciato l’Egitto, infatti, soffriva terribili ondate di nostalgia per il proprio Paese natale, un luogo che un tempo, ora non più, era stato la loro casa anche se forse non era mai stato la loro madrepatria”. Di Egitto parla anche il volume Radio Cairo, curato da Maria Serena Palieri e incentrato sulla figura di Fausta Cialente, protagonista della “Resistenza lontana”, in Egitto appunto. “Fausta Cialente, ventitreenne, era approdata in Egitto, fresca sposa di Enrico Terni, benestante e colto ebreo alessandrino – racconta il Messaggero – In Egitto avrà una figlia, Lili, vivrà un matrimonio infelice, una vocazione letteraria e una passione politica, idealmente, da comunista”. Sarà la radio a farne un esempio di Resistenza antifascista: “Due volte per sera, sulla scorta dei notiziari d’agenzia, la quarantenne Fausta demolisce la retorica dell’informazione che riversano le emittenti dell’Asse, tramite voci di regime”, riporta il Messaggero. La Gazzetta di Bari invece presenta il libro di Maria Pia Scaltrito Puglia. In viaggio per sinagoghe e giudecche (Adda Editore), dedicato all’impronta lasciata dal mondo ebraico nella regione.

L’aborto secondo Bergoglio. I quotidiani italiani discutono delle parole di Bergoglio – che il Corriere definisce “dure” – sull’aborto in cui, in occasione del Forum delle Famiglie ricevuto in Vaticano, arriva a paragonarlo all’eugenetica nazista. “Il secolo scorso – ha affermato il pontefice – tutto il mondo era scandalizzato per quello che facevano i nazisti per curare la purezza della razza. Oggi facciamo lo stesso ma con i guanti bianchi: è di moda, abituale, quando in gravidanza si vede che forse il bambino non sta bene o viene con qualche cosa: la prima offerta [proposta] è ‘lo mandiamo via?’ L’omicidio dei bambini. Per risolvere una vita tranquilla si fa fuori un innocente”. .

Daniel Reichel twitter @dreichelmoked