Cultura ebraica, il festival romano
“Tempo paradigma fondamentale”
Undicesima edizione, con alcune novità nella formula, per il Festival Internazionale di Cultura Ebraica che prenderà il via sabato sera con il consueto appuntamento con la Notte della Cabbalà.
“Un programma pieno di appuntamenti, che mette al centro il tempo nella prospettiva ebraica. Anche inteso come capacità di rimettersi in discussione” ha sottolineato la presidente della Comunità ebraica romana Ruth Dureghello, intervenuta quest’oggi in conferenza stampa assieme ad Ariela Piattelli, Raffaella Spizzichino e Marco Panella, che del festival sono curatori, e alla portavoce dell’ambasciata israeliana Michal Gur-Aryeh. E quindi il tempo come “paradigma fondamentale della vita dell’uomo, della sua dimensione materiale e immateriale, fisica e metafisica, antica e contemporanea” il filo conduttore dell’iniziativa.
Il via al termine del prossimo shabbat, con i saluti istituzionali al Palazzo della Cultura in programma alle 21.45. A seguire, l’inaugurazione della mostra “Donne straordinarie. 1948. Nascita di una nazione” e una conversazione sulla vicenda di Edgardo Mortara, su cui Steven Spielberg girerà un film, con Elèna Mortara, Franca Leosini, David Kertzer e Serena Di Nepi. Alle 23.15 “Trio Dmitrij” in concerto, in collaborazione con l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Alle 00.15 Yarona Pinhas parlerà invece di “Cabbalà e tempo nella vita”.
Nei Giardini del Tempio il programma prevede, alle 22.15, un incontro su “Il tempo che non passa” con Roberto Riccardi e Lia Levi, moderati da Lara Crinò. E alle 23.15 un dialogo su “Fammi vivere, fammi sognare” con David Gerbi e Raffaele Morelli. Porte aperte anche nella sede della Fondazione Museo della Shoah di Roma, dove sarà possibile visitare la mostra “1938. Vite spezzate” e al Tempio Maggiore e al Museo ebraico, con apertura straordinaria a ingresso libero
Il festival prosegue, domenica 24, con un laboratorio per bambini alla Ludoteca Casina di Raffaello, una conversazione alle 20 (sempre al Palazzo della Cultura) su “Eterno e quotidiano. Il concetto di tempo nella Torà” con rav Riccardo Di Segni, rav Roberto Colombo, Donato David Grosser, Riccardo Pacifici, Paolo Conti e Fabio Perugia e alle 21 all’Isola del Cinema con “Finché un giorno” con Alessandro D’Alatri e Shemi Zarhin e alle 22 proiezione di “Aviva My Love” (regia di Shemi Zarhin). Lunedì 25 giugno, al Palazzo della Cultura, con un evento alle 19.30 su “La cucina ebraica delle feste a Roma” con Laura Ravaioli, Fabiana Mendia e Giulia Gallichi Punturello. Alle 21 il tema sarà “Tempus fugit: intelligenza artificiale e cognizione del tempo” con rav Di Segni, Paolo Benanti, Massimo C. Comparini e Paolo Merialdo. Alle 22.15 invece in scena “Dicono della mia terra. Pagine su Israele”, spettacolo di Maria Rosaria Omaggio e Ghila Piattelli (con M. R. Omaggio e Pino Quartullo, musicista Oscar Bonelli). Martedì 26 alle 19, sempre al Palazzo della Cultura, si riprende con “Di casa in casa. Sapori Kasher dal mondo in Italia” con la presidente Dureghello, Roberta Calò, Claudia Condemi, Liana Della Rocca, Ronit Hassan, Francesca Modiano, Mimi Namdar, Ariella Telio e Miriam Haiun. Alle 20.30 confronto su “Israele. Il tempo del ritorno” con rav Roberto Della Rocca, Claudia De Benedetti, Yoel Zilberman ed Edoardo Camurri. Alle 22 “Her Israeli Story. Donne israeliane tra arte e letteratura”, spettacolo di Orly Noa Rabinyan con Ketty Di Porto. Conclusione del festival, mercoledì 27, con un incontro alle 18.30 su “Shalom. Comunicare per il futuro” con Ruben Della Rocca, Giacomo Kahn, Fabrizio Conti e Gianluca Pontecorvo. Alle 19.30 appuntamento con “Kosher, Halal e bio. Regole e mercati” con Elena Toselli, Sandro Di Castro e Carlo Hausmann. Il festival si chiuderà, alle 21.30, con l’omaggio alla figura del Moretto, eroe della Roma ebraica in lotta contro i nazifascisti. “A testa alta”, il titolo dello spettacolo dedicatogli da Antonello Capurso con la collaborazione del figlio Alberto (con Capurso stesso, Ludovico Fremont e Micol Pavoncello).
“C’era forte la volontà di mettere a confronto la cultura ebraica con quella non ebraica. Due culture con una comune identità, che vengono a dialogare” ha sottolineato Piattelli illustrando il programma nel suo insieme. Ad intervenire in chiusura anche il vicepresidente della Comunità ebraica Ruben Della Rocca, che ha parlato delle nuove prospettive di informazione e comunicazione legate a Shalom.
(19 giugno 2018)