Periscopio – Infantilismi
Ci hanno insegnato, da bambini, che non bisogna essere rancorosi e vendicativi, e che, se qualcuno fa qualcosa di sbagliato, non ci si deve augurare che gli capiti qualcosa di brutto. “Perché hai dato uno spintone al tuo compagno?”, ci rimproverava la mamma; “ma lui mi aveva scarabocchiato il quaderno!”, ci difendevamo noi; “ma non si fa comunque!”, ammoniva, giustamente, la mamma, che, ovviamente ha sempre ragione. E noi ce ne andavamo imbronciati nella nostra cameretta, convinti che, sì, la mamma ha sempre ragione, ma, pur avendo ragione, qualche volta può anche avere torto. Quello spintone, il compagno, se l’era proprio meritato.
Chi, crescendo, ha la ventura di effettuare studi giuridici, scopre che i comportamenti dei bambini si ritrovano, tali e quali, nelle relazioni tra gli Stati, per le quali si è proprio teorizzato un cd. “infantilismo” del diritto internazionale, nel senso che dei comportamenti, politicamente e giuridicamente sbagliati, sono considerati legittimi, perché effettuati, come dire, “per dispetto”, come fanno i bambini. È giusto cacciare dei diplomatici stranieri, se non hanno fatto niente di male? Non, non è giusto, ma si può fare, per fare dispetto al loro Paese, che ha cacciato i tuoi dal suo. Tu mi scarabocchi il quaderno, e io ti do lo spintone. Lo fanno i bambini, lo fanno gli Stati.
E allora, non so se in quanto rimasto bambino, o in quanto laureato in Giurisprudenza, ho fatto un sogno proibito, per il quale, probabilmente, mia mamma, se glielo potessi confessare, mi rimprovererebbe. Ho sognato che tutti i 120 Stati che, all’Assemblea generale delle Nazioni Unite, hanno votato la condanna contro Israele, lo scorso 15 giugno, per “uso eccessivo, indiscriminato e sproporzionato della forza”, siano, tutti e 120, sommersi da una pioggia di razzi e di aquiloni incendiari, e che migliaia di nemici cerchino di entrare, tutti insieme, nei loro confini, per ammazzare i loro cittadini o per rapire i loro soldati. Ho sognato che tutti i 120 Paesi vedano, tutti insieme, all’improvviso, aprirsi delle buche nel terreno, dalle quali spuntano dei signori armati fino ai denti, che dicono “siamo qui!”. Il tutto mentre una densissima nuvola di fumo nero annebbia la vista, toglie il respiro, impedisce di capire cosa stia accadendo.
Mi sono chiesto, nel sogno, come risponderebbero i 120. Ho immaginato che, al massimo, manderebbero sul luogo qualche vigile urbano, prossimo alla pensione, ch inviterebbe i molestatori a tornare a casa, altrimenti, suo malgrado, sarebbe costretto a fargli la multa. Ovviamente, nient’altro potrebbe mai accadere. Ma, se mai, per assurdo, qualcuno dei 120 rispondesse in modo eccesivo, indiscriminato e sproporzionato, sono certissimo che tutti gli altri lo condannerebbero all’unisono (esattamente come hanno fatto per Israele, ci mancherebbe altro). E se, per assurdissimo, eccedessero tutti e 120? Si autocondannerebbero tutti, ovvio.
Ma, prima di svegliarmi, mi sono reso conto che il mio sogno era incompiuto, in quanto non prevedeva un dispettuccio per quei 45 Paesi che si sono eroicamente astenuti. A questi, che gli posso mai augurare? Domanda resa più complicata dal fatto che del gruppo fa parte anche l’Italia. Un Paese il cui attuale governo, com’è noto, si mostra terrorizzato dal fatto che si affaccino ai suoi confini marittimi, ospiti indesiderati, donne incinti e bambini inermi, che chiedono solo un po’ d’acqua e qualcosa da mangiare. Niente aquiloni, armi, razzi, pneumatici, tunnel. Chi sa, se li avessero e li usassero contro di noi, cosa farebbe il nostro governo, cosa direbbe la nostra allarmatissima opinione pubblica.
No, nessun dispetto collettivo contro l’Italia, perché colpirebbe anche i miei familiari, e confesso che non me la sento. Un meritato sentimento di vergogna a carico mio, e solo mio, però, sì. Me lo merito.
Francesco Lucrezi, storico