Shir shishi – La cavalla di Mussa e il silenzio

sarah kaminskiDedicato a Yair Sharet che alleva cavalli in Israele

Ogni tanto mi consolo con la saggezza delle piccole cose, un piatto particolarmente ben riuscito e indovinato all’ultimo momento o un saggio scritto da Sir. Stephen Leslie, il padre di Virginia Woolf, sul pregio del cammino, (In praise of walking, 1902). A volte torno a qualche poesia di Ronny Someck e, questo racconto poetico sulla cavalla di Mussa e il valore assoluto del silenzio, mi piace in particolare.

Quando si pronuncia a voce alta la parola «silenzio», questo si infrange.
E Mussa lo sapeva.
Era padrone della cavalla più veloce del deserto del Sinai; lo slancio del suo galoppo è tuttora inchiodato nei colpi dei suoi zoccoli.
Un giorno si presentò un ospite all’accampamento, uno che, a detta della tribù, era venuto per rubare la giumenta. Dopo alcune tazzine di caffè Mussa aveva la sensazione che non si trattasse di un ladro, ciò nonostante decise di rimanere sveglio tutta la notte. L’indomani il beduino, stanco ma rassicurato sull’innocenza dell’ospite sprofondato in un giusto sonno, lo tenne presso la sua tenda. Ma, nella seconda notte, fu nuovamente assalito dal dubbio. Sentì ancor più forte l’amore per la cavalla e si persuase che con l’alba quello se ne sarebbe andato. Cosa erano mai poche ore di sonno in confronto al più sottile dei sospetti? Poi la stanchezza ebbe il sopravvento. Destatosi dal dormiveglia, scoprì che l’uomo era già sul dorso della cavalla. Si precipitò dal vicino, che gli propose di prendere la sua giumenta per inseguire il ladro. Dopo qualche ora di cavalcata Mussa lo scorse.
Allora fermò la bestia presa a prestito e voltò i tacchi. «Se lo raggiungo» mormorò «non sarà più lei la giumenta più veloce del deserto del Sinai».

Chi è Mussa? Mi chiedo.
Ne sono certo, Mussa sono io e la cavalla
è la lirica, eternamente
rubata dalle scuderie del cervello,
per lasciare l’impronta sul terreno del foglio.
Zoccoli di un silenzio dimenticato.

Sarah Kaminski, Università di Torino