Saggistica – Francia, minoranze che la storia perseguitò

ugo2AA. VV., a cura di Myriam Silvera / ESILIO E PERSECUZIONE / Aracne

Uno volume incentrato su due categorie di perseguitati per motivi religiosi. È “Esilio e persecuzione. Sguardi incrociati su ebrei e ugonotti”, edito da Aracne nella collana Judaica e curato da Myriam Silvera, docente di storia e cultura ebraica all’Università di Tor Vergata e coordinatrice del Diploma Universitario in Studi Ebraici dell’UCEI.

Uno strumento per approfondire, grazie ai contributi di studiosi di università estere, oltre che della stessa Silvera, un parallelismo che la storiografia ha raccontato poco, e su cui in Italia esiste una sparuta pubblicistica.

Con il termine “ugonotti” si indicano i protestanti francesi di confessione calvinista, presenti in Francia tra il XVI e il XVII secolo. Dopo la Revoca dell’editto di Nantes nel 1685 e con il riaffermarsi delle persecuzioni religiose, furono costretti a fuggire dalla Francia, per stabilirsi talvolta in alcune città in cui si era sviluppata una consistente e organizzata comunità ebraica, come Amsterdam e Amburgo. Città in cui erano presenti, in particolare, gli ebrei sefarditi cacciati dalla penisola iberica a seguito delle espulsioni avvenute nel 1492 e negli anni successivi.

I due gruppi hanno sofferto vessazioni, soprusi, prigione e morte. Condividono la comune denuncia contro la politica di intolleranza nei loro paesi d’origine, e con comune preoccupazione seguono la sorte dei loro fratelli rimasti nei paesi dove continuano a patire le persecuzioni.

Declinano il significato dell’esilio in modo diverso (gli ugonotti in termini politici, gli ebrei in termini teologici), i loro destini si incrociano e dialogano, anche se “più di uno degli interventi pubblicati lamentano il mancato incontro tra ebrei e ugonotti. Un motivo di questa incomprensione è certo costituito dal persistere, all’interno della riflessione calvinista, di motivi propri al tradizionale filone di controversia antiebraica: le divergenze di fede, la sempre viva controversia intorno alla messianicità di Gesù, impedirebbero spontanee manifestazioni di simpatia”, scrive Silvera. Per contro, continua la curatrice, se “la solidarietà degli ebrei al riguardo degli ugonotti tarda a esprimersi, lo dobbiamo alla forte preoccupazione volta a contrastare nuovi tentativi conversionistici, su un fronte questa volta nuovo e forse più insidioso. Gli ebrei nel ‘600, ad Amsterdam e altrove, sono rivolti in prima istanza alla costruzione della loro identità, costruzione che passa attraverso la ricerca e la definizione della loro diversità”.

I saggi di questa antologia, scritti, oltre che dalla curatrice, da Eckart Birnstiel, Hans Bots, Dominique Bourel, Harm den Boer, Yosef Kaplan, Bertram E. Schwarzbach, Myriam Yardeni (molti contributi sono in lingua francese), sono una sorta di viaggio parallelo nell’una e nell’altra cultura, tra testimonianze sugli incontri tra ebrei e ugonotti, sguardi sugli ebrei sefarditi da parte di cattolici e protestanti, dibattiti tra gli uni e gli altri. Uno scorcio di storia di grande interesse.

Marco Di Porto