Informazione, international edition
“Italiani brava gente”, mito da sfatare

Schermata 2018-07-30 alle 14.14.44“La famigliare e prevalente visione [sul ruolo dell’Italia nella persecuzione e nello sterminio degli ebrei durante il periodo nazi-fascista] è quella positiva dei ‘buoni’, benevolenti e generosi italiani che protessero gli ebrei del loro paese dai ‘cattivi’ tedeschi. Questa prospettiva è messa in discussione da un brillante, importante e autorevole nuovo libro ‘The Italian Executioners: The Genocide of the Jews of Italy’ (Princeton University Press) scritto da Simon Levis Sullam, professore dell’Università di Venezia, che lo descrive come un mito e una rappresentazione distorta della realtà”. Così si legge in una recensione del volume dello storico (pubblicato in Italia da Feltrinelli con il titolo “I carnefici italiani”) ripresa nella rubrica Italics dell’odierna uscita di Pagine Ebraiche International Edition. Indagare chi si rese complice e chi non esitò a trarre vantaggio dalla situazione è anche uno degli obiettivi del Museo dell’Ebraismo Italiano e della Shoah di Ferrara. In un’intervista al Times of Israel, proposta in versione francese in Bechol Lashon, la direttrice del Meis Simonetta Della Seta spiega tra l’altro che uno dei principi ispiratori della sezione dedicata alla Shoah sarà proprio quella di rispondere alle domande scomode, oltre a soffermarsi sulla mostra dedicata ai primi mille anni di storia ebraica nella penisola inaugurata lo scorso dicembre. A poche settimane dall’ottantesimo anniversario dalla promulgazione delle Leggi razziste in Italia, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha poi lanciato un monito contro i nuovi fenomeni di intolleranza, ricordando tra l’altro il ferimento di una neonata Rom.
Ancora nell’edizione della newsletter di Pagine Ebraiche dedicata al pubblico internazionale, la notizia dell’inaugurazione, a Venezia, di un “giardino segreto” con oltre 450 specie di piante bibliche alle spalle della Scola spagnola. Mentre l’agronomo Roberto Jona, racconta il viaggio di un gruppo di accademici in Israele scoprendo le tecnologie legate all’acqua sviluppate dallo Stato ebraico, in un testo tradotto in inglese da Federica Alabiso, una delle studentesse della Scuola superiore traduttori e interpreti di Trieste che sta svolgendo il proprio tirocinio nella redazione dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. Infine, in pilpul, il docente dell’Università di Bar Ilan Yaakov Mascetti riflette sulla nuova Legge nazione nazionale approvata negli scorsi giorni dalla Knesset e sul ruolo di Gerusalemme, attraverso fonti che spaziano dal Talmud a John Milton.

rt