Israele-Gaza, una tregua a tappe

Schermata 2018-08-17 alle 13.43.20Un accordo formulato su diverse fasi per garantire la sicurezza d’Israele da una parte, il miglioramento delle condizioni di vita a Gaza dall’altra. Nuovi elementi stanno emergendo in queste ore rispetto alla proposta d’intesa mediata dall’Egitto e su cui Israele e il movimento terroristico di Hamas che controlla la Striscia sembrano voler convergere. Sei le clausole previste dall’accordo, scrive il quotidiano Haaretz, che entreranno gradualmente in vigore a condizione che venga mantenuta la pace: primo step, il cessate il fuoco attualmente in vigore che comprende qualsiasi violenza proveniente da Gaza (dai razzi agli aquiloni incendiari); secondo passaggio – anche questo già in essere – la riapertura dei valichi di frontiera di Gaza e l’ampliamento della zona di pesca autorizzata; altro punto, l’assistenza medica e umanitaria; poi il passaggio complesso in merito alla risoluzione della questione delle salme dei soldati israeliani e dei civili scomparsi in mano ai terroristi di Hamas; un’ampia ricostruzione delle infrastrutture di Gaza, con finanziamenti stranieri; la possibilità di aprire un porto per Gaza. “Solo nella misura in cui la quiete sarà mantenuta per un lungo periodo Israele accetterà di discutere i progetti umanitari che dipendono da noi, a condizione che si intraprendano anche negoziati per il ritorno dei corpi dei soldati israeliani detenuti a Gaza e di due civili israeliani prigionieri. – ha dichiarato un fonte israeliana ad Haaretz – Le notizie riportate dai media su un molo marittimo riguardano argomenti emersi nei colloqui con i mediatori, ma su questo non c’è consenso in Israele”. “Nulla sarà fatto per consentire a Gaza una riabilitazione significativa e il miglioramento delle infrastrutture e dei porti e di altre fantasie simili, a meno che non restituiscano i corpi dei soldati e liberino i due prigionieri israeliani”, ha detto alla radio israeliana Tzachi Hanegbi, membro del gabinetto di sicurezza di Netanyahu.
“Il periodo di calma sarà di un anno, durante il quale si terranno contatti per prolungarlo di altri quattro anni”, ha dichiarato una fonte palestinese all’agenzia Reuters.