Da Parma a Roma, le note che raccontano l’identità
Organizzato dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane in collaborazione con Parma OperArt e sotto la direzione artistica del Maestro Riccardo Joshua Moretti, il “Concorso di composizione musicale nella tradizione ebraica” ha richiamato a Parma musicisti da tutta Europa e da Israele. Dedicato ai cinquant’anni dall’unificazione di Gerusalemme, con la partecipazione della Presidente dell’Unione Noemi Di Segni, dell’assessore alla Cultura UCEI David Meghnagi, di rav David Sciunnach e dell’allora presidente della Comunità ebraica locale Giorgio Yehuda Giavarini, la manifestazione si è dimostrate laboratorio e incubatore di nuove idee.
Ad aggiudicarsi il concorso il brano Shirah del compositore Luka Lodi. Oltre al vincitore in lizza nella finale il francese Alexis Cielsa e gli italiani Francesco Melani e Gianmartino
Durighello. Tutti protagonisti con dei brani, ha sottolineato il Maestro Moretti, “di altissimo livello”. “Questa prima edizione è riuscita a determinare pienamente lo spirito dell’iniziativa, ha commentato Moretti, nel frattempo diventato presidente della Comunità ebraica di Parma oltre che coordinatore della Commissione Cultura UCEI portando all’attenzione composizioni di musicisti provenienti da vari paesi europei e da Israele che hanno dedicato i loro brani alla tradizione ebraica e in particolare modo alla città di Gerusalemme”.
A lasciare il segno, in questi ultimi mesi, è stato anche il lavoro svolto dall’associazione “Suoniamo insieme per Alisa” costituita a Roma per ricordare la giovane Alisa Coen, scomparsa in tragiche circostanze nel dicembre del 2016. A presiederla è il Consigliere UCEI Saul Meghnagi, che al riguardo ha elogiato il “grande insegnamento dei genitori Sabrina e Daniel, che hanno avuto la forza di realizzare una cosa bella e gioiosa, a partire da un evento tragico, che ci ha toccato tutti”.
Affrescata con un coloratissimo graffito e dotata di tutto il necessario per i giovani musicisti, dalle tastiere alla batteria, passando per chitarra, basso e altoparlanti, la prima aula “per suonare insieme” è stata inaugurata presso la scuola ebraica romana. Mentre una seconda iniziativa è in fase di realizzazione in uno dei licei più importanti della Capitale. “Il luogo principe in cui apprendere l’arte e la musica è la scuola, per questo abbiamo avuto l’idea di donare quest’aula, e una iniziativa simile sarà realizzata al liceo Virgilio, che era frequentato da nostra figlia”, ha detto Daniel Coen. “Inoltre, il prossimo anno, vorremmo dare vita a un ‘contest’ musicale in suo ricordo”.
In fase di implementazione il grande progetto della Cittadella della Musica Concentrazionaria che sorgerà a Barletta su iniziativa di Francesco Lotoro, da 30 anni impegnato nella riscoperta e valorizzazione dei brani che furono creati da artisti nei lager militari e civili di tutto il mondo. Quando completato sarà un complesso polifunzionale e multimediale di 9 mila metri quadrati, suddiviso in cinque sezioni. “La grande soddisfazione dichiara è di percepire come il sognodella Cittadella della Musica Concentrazionaria non sia più solo mio, ma nostro, di questa città e di una generazione di uomini e donne che si assume un grande compito: quello di disegnare le linee della storia della musica dei prossimi anni e riaprire questa immensa ‘biblioteca di Alessandria’ che è il patrimonio musicale creato nei lager”. Si conferma momento di incontro e dialogo anche la quinta edizione del Festival Viktor Ullmann, rassegna triestina dedicata alla musica concentrazionaria, degenerata e dell’esilio che si è intrecciata la scorsa estate con la dodicesima edizione del festival “Erev/Laila, Tracce verso Gerusalemme”, organizzato in collaborazione con la Comunità ebraica, il Museo ebraico e la Regione FriuliVenezia Giulia. Iniziative entrambe con la direzione artistica di Davide Casali e capaci di attrarre, dall’esordio in sinagoga in poi, diverse centinaia di persone.
Pagine Ebraiche Settembre 2018