La Memoria al Quirinale
Grande attenzione sui quotidiani di oggi per la mostra “1938: l’umanità negata – Dalle leggi razziali italiane ad Auschwitz” progettata da Paco Lanciano e allestita al Quirinale che, con l’ausilio di tecnologie multi mediali e con documenti originali, ripercorre il viaggio di una famiglia ebraica dalla promulgazione delle infami Leggi del ’38 ad Auschwitz. L’esposizione, come racconta il Corriere, è frutto di una collaborazione tra istituzioni, tra cui la Fondazione Memoria della Shoah di Milano, Luce-Cinecittà, l’Istituto dell’Enciclopedia italiana, Rai Cultura e il ministero dell’Istruzione. È stato il Capo dello Stato Sergio Mattarella, spiega Repubblica, a volere al Quirinale questo evento (visitabile fino al 27 gennaio prossimo), per riproporre una “lezione terribile” che richiama oggi e sempre le nostre coscienze “ad essere vigili di fronte a quei focolai di odio, di intolleranza, di razzismo, di antisemitismo presenti nelle nostre società”. “La forza di questa iniziativa sta – scrive La Stampa – nella capacità di coinvolgere anche chi, in età scolastica, apprende meglio attraverso luci, suoni e percezioni quasi fisiche come quella che si prova nella sala del vagone piombato: lì ci si immedesima in quanti venivano portati nei lager”.
Tensione a Hebron. Un carabiniere impegnato nella missione Temporary International Presence in Hebron (Tiph) è rimasto coinvolto ieri mattina in un’attacco condotto da un aggressore palestinese contro le forze di difesa israeliane. Il terrorista, scrive Repubblica, “si è avventato con un coltello su un militare della Brigata israeliana Golani, ferendolo al petto in modo superficiale. Immediata la reazione dei commilitoni che hanno subito sparato sull’assalitore colpendolo a morte”. Sul fronte politico intanto si continua a discutere della scelta del re di Giordania Abdullah II di ritirare la concessione dell’uso di alcune terre a Israele, concessione prevista dagli accordi di pace siglati nel 1994 tra Amman e Gerusalemme. “Perché Israele non si preoccupa? – scrive Fiamma Nirenstein sul Giornale parlando della risposta all’annuncio del re giordano – Perché l’acqua che fornisce alla Giordania, il gas che comincerà fra breve a fluire, tutta una serie di disponibilità verso quel Paese e la redditizia immagine di stabilità presso l’amministrazione americana, costituiscono una certa garanzia: se adesso Israele si impegnerà a compensare adeguatamente il re, e lo farà, le cose possono ragionevolmente essere sistemate e l’accordo può rinnovarsi”.
Vittorio Foa, protagonista del ‘900. Si è tenuto ieri, a dieci anni dalla scomparsa, una giornata di studi al Senato per onorare la memoria del grande intellettuale Vittorio Foa. “I rumori di fondo di un’Italia smarrita entrano prepotentemente nella Sala Capitolare – il racconto di Simonetta Fiori su Repubblica – in cui si svolge l’incontro dedicato a un padre costituente, a un antifascista che pagò con la galera la sua opposizione al regime (e che in tempi più recenti così replicò a un Mirko Tremaglia sostenitore dell’equiparazione tra resistenti e ragazzi di Salò: “Vedi, quando vinse il fascismo io finii in galera; quando vinse l’antifascismo tu diventasti Senatore della Repubblica”). Nel ricordare la figura di Foa è impossibile fare finta di niente. Impossibile ignorare la deriva sovranista e gli attacchi all’edificio costituzionale”. Tra gli interventi, viene anche ricordato quello della figlia di Vittorio, la storica Anna Foa che ha concentrato la su riflessione sul ruolo della Memoria della Shoah e sulle perplessità di condensarla in un Giorno: “Penso che quanto accade oggi in Italia gli avrebbe sollecitato altri dubbi sul nostro modo di ricordare, altre domande sull’incapacità della memoria di sradicare l’odio e il razzismo”.
Il razzismo sul treno. Le cronache riportano di un nuovo episodio di razzismo avvenuto sul Frecciarossa Milano-Trieste ai danni di una ragazza di 23 anni, Shanti, di origine indiana. A denunciarlo la madre, intervistata oggi dal Corriere, in un post su Facebook. “Vedo una situazione molto grigia, quello del razzismo sta diventando un problema serio”, afferma la madre della giovane.
Israele, esempio d’innovazione. Il Corriere racconta oggi di come Israele sia diventata “la Silicon Valley sul Mediterraneo, una fascia ad alta densità cibernetica che si sviluppa lungo la costa, con al centro Tel Aviv”. L’esercito, scrive il quotidiano, è il primo reclutatore di giovani brillanti che cerca di scovarli fin dal liceo, il servizio militare è obbligatorio: “Non ci basta che sappiano pensare fuori dagli schemi, vogliamo giovani fuori dagli schemi”, racconta la maggiore Dana Shachar, incaricata dallo Stato Maggiore di creare una cyberaccademia.
Segnalibro. Yaniv Iczkovits, autore israeliano che ha rinnovato la tradizione della letteratura yiddish con la storia raccontata nel suo libro “Tikkun”, si racconta in un’intervista a Repubblica.
Fine di un negazionista. Il negazionista francese Robert Faurisson è morto domenica a casa sua a Vichy, all’età di 89 anni. “Faurisson era diventato celebre (per modo di dire) – scrive su Repubblica Wlodek Goldkorn – quando nel 1978 pubblicò un pamphlet in cui negava che sei milioni di ebrei fossero morti nelle camere a gas. Da allora, in Occidente, sono state fatte leggi per punire il negazionismo e lui stesso fu condannato dai tribunali, ma ancora prima dalla comunità degli storici: a partire da un gigante come Pierre Vidal-Naquet. Finché ci sarà la memoria, ci saranno le polemiche intorno alla storiografia della Shoah”.
Candidature e polemiche. Continua la polemica legata alla possibile candidatura della giornalista Rula Jebreal alle europee nelle file del Pd. A proporlo è stato Matteo Renzi. Scelta discussa su cui La Verità interroga oggi Ugo Volli.
Daniel Reichel twitter @dreichelmoked