L’odio in crescita

rassegnaIl governo ha previsto all’interno del decreto fiscale – in un allegato tabellare al Decreto-Legge n. 119/18 – il taglio degli indennizzi destinati ai perseguitati politici e razziali. Si tratta di migliaia di cittadini che subirono la violenza del fascismo per le loro idee politiche o per il fatto di essere ebrei, a cui lo Stato nel dopoguerra aveva garantito un risarcimento riparatorio. Risarcimento che ora rischia di essere cancellato dall’attuale maggioranza come sottolinea la Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni in una lettera destinata al premier Giuseppe Conte, al ministro dell’Economia Giovanni Tria e al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti e pubblicata oggi da La Stampa. “Non riusciamo in alcun modo a comprendere – afferma Di Segni – come si possa mai ipotizzare di utilizzare questi fondi per la copertura di altre, pur legittime ma ben diverse, esigenze fiscali del Paese, andando a colpire migliaia di cittadini per lo più molto anziani, che hanno vissuto sulla propria pelle gli orrori della guerra, delle persecuzioni e delle discriminazioni politiche e razziali, persone che hanno visto la propria vita segnata da quella vicenda terribile che ha caratterizzato in modo indelebile il Novecento con l’occupazione nazifascista, a partire dai provvedimenti del ’38 e con la successiva deportazione nei campi di sterminio”. L’obiettivo di questo “appello morale”, sottolinea La Stampa, è arrivare a un ripensamento da parte della maggioranza, almeno in fase di esame parlamentare del decreto. Per farlo, ci sarà tempo fino a fine dicembre, prima della conversione del decreto in legge.

Pittsburgh e l’antisemitismo in America. Diversi approfondimenti sui quotidiani di oggi in merito alla strage compiuta nella sinagoga di Pittsburgh, in Pennsylvania, e alla minaccia sempre più senza confini dell’antisemitismo. Il Corriere
ricorda come alle prossime elezioni negli Stati Uniti ci siano diversi canditati apertamente razzisti, le cui dichiarazioni ricalcano quelle del responsabile della strage di Pittsburgh, che sui social network dell’estrema destra dichiarava “gli ebrei sono figli di Santana”. “Ora sarà più difficile considerare l’America terra di libertà: dalla paura”, sottolinea al Corriere Cobi Benatoff, vicepresidente del World Jewish Congress in rappresentanza dell’Europa, che si dice preoccupato per i toni sempre più violenti della politica Usa “dall’elezione di Trump in avanti” ma anche in Europa dove “i movimenti populisti e sovranisti hanno aggiornato, in peggio, il vocabolario pubblico”. Repubblica invece intervista lo scrittore Nathan Englander, che era a Pittsburgh il giorno prima della strage: “L’America è arrivata al collasso. Quando si incita alla violenza è questo che succede. – afferma Englander – L’odio non viene dal nulla. E si somma all’emergenza nazionale legata alla diffusione delle armi”. Parlando di Stati Uniti, Vittorio Zucconi (Repubblica) afferma che Trump è prigioniero “della trappola che è stata la rampa di lancio del suo successo, quella del populismo del rancore oggi rampante ovunque”. Sul Mattino invece si parla dell’antisemitismo in Europa e si guarda anche a quello proveniente da sinistra, mascherato da antisionismo.

Predappio divisa. A Predappio domenica divisa tra fascismo e antifascismo: la mattina sono vergognosamente sfilati davanti alla tomba di Mussolini circa duemila neofascisti. Nel pomeriggio la risposta dell’Anpi, con un presidio antifascista (Repubblica Bologna). Tra i tanti oltraggi degli estremisti di destra è circolata molto la foto di Selene Ticchi, esponente di Forza Nuova già candidata a sindaco di Budrio (Bologna) in una lista neofascista, con una t-shirt con scritto “Auschwitzland”, nei caratteri utilizzati dalla Disney. “II caso – riporta il Corriere finirà in Parlamento, perché il senatore di Leu Francesco Laforgia ha già presentato un’interrogazione al ministro dell’Interno Matteo Salvini per sapere ‘se condivide il paragone di un campo di sterminio ad un parco giochi e quali misure intenda promuovere al fine di evitare il ripetersi di simili episodi’”.

La Memoria italiana. Studenti delle Università Sant’Anna e della Normale hanno lavorato per ricostruire le storie di venti docenti cacciati dalle rispettive accademie nel 1938 a seguito delle infami Leggi razziste. “Sotto la guida degli storici professionisti Michele Battini, Barbara Henry e Ilaria Pavan, gli studenti – raccontata oggi dal Fatto Quotidiano.- si sono sottoposti a una terapia maieutica, scoprendo il senso spaventoso del razzismo dalle proprie indagini anziché da un professore”. Rispetto al periodo delle Leggi razziste, a Torino verrà proiettato ai Fratelli Marx (ore 21.15) il documentario “1938 – Quando scoprimmo di non essere più italiani”, del giornalista e documentarista Pietro Suber, che dialogherà con il pubblico dopo la proiezione (La Stampa Torino).

Il Brasile di Bolsonaro. Il candidato di estrema destra Jair Bolsonaro ha vinto le elezioni presidenziali in Brasile con il 55,14% dei voti, contro il 44,86% del rivale Fernando Haddad, successore di Lula. “Il segnale è chiarissimo: i brasiliani, a larga maggioranza, hanno chiesto una svolta autoritaria. – scrive Repubblica – Trionfa il populismo. Hanno votato un ex capitano dell’Esercito, l’uomo nostalgico della dittatura militare, grande nemico dei gay, misogino, razzista. Uomo di ordine. Che esprime sicurezza, favorevole alla liberalizzazione delle armi. Che ha promesso di cambiare il Brasile”.

Daniel Reichel twitter @dreichelmoked