PENSIERO EBRAICO Il cammino collettivo della preghiera

schiudiHaim Fabrizio Cipriani / SCHIUDI LE MIE LABBRA / Giuntina

Pregare è l’atto religioso per antonomasia rivolto all’entità divina in cui si ha fede. Nell’ebraismo la preghiera prende sfumature diverse: con essa ci si rivolge verso il Divino, e al contempo ci si immerge nell’introspezione, nella contemplazione. Il verbo “pregare” in ebraico significa letteralmente “autogiudicarsi”, e la scelta dei testi liturgici è stata operata nei secoli dai Maestri in modo da costruire un cammino di riflessione e costruzione dell’identità individuale e collettiva.

“Schiudi le mie labbra. Le vie della preghiera ebraica”, il corposo saggio – oltre quattrocento pagine – di Haim Fabrizio Cipriani edito di recente da Giuntina, cita nel titolo l’espressione “schiudere le proprie labbra”, contenuta nei Salmi, che evoca la possibilità di trascendere i condizionamenti che rendono le creature ben lontane dal realizzare compiutamente le proprie potenzialità.

Haim Fabrizio Cipriani, nato a Genova nel 1971, rabbino di orientamento reform, violinista e direttore d’orchestra, è il punto di riferimento del gruppo Lev Chadash di Milano. Questo libro parla al cuore del lettore e ha il merito di aiutarlo a percorrere le strade della vita attraverso i diversi momenti e percorsi della preghiera.

A firmare la prefazione è rav Avraham Umberto Piperno.

Marco Di Porto