Società – L’identità italiana pende verso l’Est

L’Italia tende a Oriente quando si considerano le questioni identitarie. Nel senso che le opinioni della popolazione sono più simili a quelle degli europei dell’Est che a quelle degli europei dell’Ovest. Un’analisi del Pew Research Center ha rilevato che gli italiani disposti ad accettare un musulmano in famiglia sono il 43%: è la quota più bassa tra i Paesi dell’Europa Occidentale. I meno distanti sono i britannici ma arrivano comunque al 53%. I tedeschi, che hanno avuto una lunga stagione di immigrazione musulmana, arrivano al 55%. In Francia, dove si sono verificati attacchi terroristici da islamisti radicalizzati, il 66% dei cittadini accetterebbe in famiglia un individuo di religione islamica. La quota sale al 74% in Spagna e tocca l’88% in Olanda. Nell’Est europeo, invece, i croati aperti all’ipotesi sono il 57%, gli slovacchi il 47% mentre tutti gli altri hanno un livello di accettazione inferiore a quello italiano. Una tendenza simile vale se a «musulmano» si sostituisce «ebreo»: in questo caso, il 57% degli italiani lo accetterebbe ma si tratta comunque della percentuale più bassa tra gli europei occidentali. In Germania siamo al 69% come nel Regno Unito, in Francia al 76%, in Olanda al 96%. Alla domanda se essere cristiani sia molto o piuttosto importante per stabilire l’identità nazionale, risponde di sì il 53% degli italiani: tra gli europei dell’Ovest solo in Portogallo la quota è più alta, al 62%. Nei Paesi dell’Est si arriva in genere a quote superiori. L’Italia è penultima tra gli occidentali, prima del Portogallo, anche nell’accettazione dell’aborto legalizzato (il 65% lo approva, il 32% no) e dei matrimoni tra lo stesso sesso (il 59% li accetta e il 38% si oppone). Per misurare la propensione al nazionalismo, è interessante un’altra statistica del Pew Research Center: quella di coloro che completamente o in gran parte concordano con la frase «II nostro popolo non è perfetto ma la nostra cultura è superiore alle altre». Il 47% degli italiani si riconosce in questa affermazione. Non è il 69% dei russi o dei bulgari. E nemmeno l’incredibile 89% dei greci (moderni, non antichi). Ma tra gli europei dell’Ovest è una quota elevata: gli svizzeri toccano il 50% ma i tedeschi sono al 45%, i francesi al 36%, gli spagnoli al 20%. Sembra un’Italia molto chiusa in se stessa.

Danilo Taino, Corriere della Sera, 15 novembre 2018