Periscopio – Un buon test

lucreziNotevole risonanza, su tutti i mass media (compresa questa testata, da sempre molto sensibile al tema), hanno avuto le manifestazioni svolte dovunque, la scorsa domenica 25 novembre, in occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne. In Italia, in particolare, la partecipazione è sembrata ampia, profonda, sincera, e le dichiarazioni di impegno e di solidarietà sono state innumerevoli.
Non c’è stata nessuna voce dissonante, nessuno che abbia detto (tra i politici, i giornalisti, gli artisti, che pure ne dicono spesso di tutti i colori) che, forse, almeno in parte, le donne si meritano quel che talvolta capita loro, che forse “se la vanno a cercare”, oppure (come si sente sempre dire per gli immigrati) che, magari, ce ne stanno troppe in giro ecc. Insomma, davvero un bel momento di unità e di concordia nazionale. Il PISMVPU (Partito Italiano degli Stalker, Molestatori, Violentatori e Picchiatori Uniti) è parso davvero messo nell’angolo, nessuno dei suoi esponenti (che pure, a quanto pare, non dovrebbero essere pochissimi) ha osato prendere la parola.
Bene, benissimo.
Ma ci dobbiamo fidare? Non vorrei fare il guastafeste, ma io degli italiani mi fido poco. Sono molto sensibili alle feste, e ne seguono sempre i rituali. A Natale fanno l’albero, ma ad Halloween si vestono da diavoli e streghe. A Pasqua regalano l’uovo, e a Carnevale fanno gli scherzi. E poi, cambiano facilmente idea. Nel 1942 la pensavano tutti in un certo modo, e poi, solo tre anni dopo, avevano tutti cambiato opinione.
Come fare per verificare se, su questa questione delle donne, sono affidabili e sinceri?
Un buon test che potrebbe essere usato è un singolare test, ancora non divulgato, che gli astronomi hanno trovato tra i resti di una lontanissima civiltà extragalattica, scomparsa da milioni di anni. Anche in questo mondo remoto c’erano tanti stati e popoli diversi, c’erano i maschi e le femmine, e anche là queste ultime venivano maltrattate. Allora, a quanto risulta, fu sottoposta a una delle popolazioni un dettagliato questionario, dal cui esito si sarebbe ricavato il livello effettivo dell’impegno contro la violenza sulle donne e la sincerità delle dichiarazioni in tal senso.
Le domande erano molte, ma, tra le tante, ce n’è una che mi ha particolarmente interessato, e che trascrivo alla lettera, nella traduzione che ne hanno fornito gli astrofilologi:
Se, nel tuo popolo, il fondatore e capo indiscusso di un importante partito politico si rivolgesse ai suoi militanti, mostrando la sagoma cartonata di una donna, sua avversaria politica, e chiedendo: “Cosa fareste a questa donna se poteste averla alla vostra mercé, nella vostra auto, per un quarto d’ora?”, cosa accadrebbe?
E venivano quindi offerte tre possibilità di risposta:
A) Un’ondata di indignazione si solleverebbe subito tra tutti i militanti, e il capo sarebbe costretto a dare immediatamente le dimissioni. Ricoperto da una valanga di insulti e indignazione, sarebbe poi indotto a ritirarsi a vita privata, chiudendosi in un convento per espiare il suo gesto abietto, fino alla fine dei suoi giorni. E, nonostante la netta presa di distanza, il partito politico, di lì a poco, scomparirebbe comunque dalla scena.
B) Nonostante un certo sconcerto, e molti militanti risponderebbero al richiamo del capo, scrivendo sui social (c’erano pure nella civiltà scomparsa) cosa farebbero alla malcapitata. Dal capo verrebbero poi delle mezze scuse imbarazzate, ma il partito pagherebbe comunque un pesante prezzo elettorale, ottenendo, alle successive elezioni, un risultato molto modesto, vicino allo zero.
C) I militanti, a migliaia, risponderebbero eccitati ed entusiasti al richiamo del capo, invadendo, in pochi minuti, i social delle più inenarrabili oscenità. Il leader non chiederebbe mai scusa, nessun suo militante prenderebbe minimamente le distanze, e, alle successive elezioni, il partito otterrebbe una valanga di voti, diventando di gran lunga la prima forza politica del Paese e andando trionfalmente al potere.
E viene quindi data un’interpretazione del popolo intervistato, a seconda della prevalenza di risposte A, B o C:
Prevalenza di risposte A: siete un popolo virtuoso, in grado di combattere i propri mostri. Bene così, ma non abbassate mai la guardia, come vedete, tra di voi si annidano dei germi pericolosi;
Prevalenza di risposte B: siete un popolo malato, ma avete la possibilità, se vi mettete d’impegno, di curarvi; ma dovete impegnarvi davvero molto, tutti, ogni giorno, e sarà dura;
Prevalenza di risposte C: siete un popolo zeppo di frustrati, misogini, potenziali violentatori (molti di quelli che non lo fanno, magari lo vorrebbero fare) e, soprattutto, di ipocriti. Restate pure quello che siete e volete essere, non fate finta di volere cambiare. Siete un popolo perduto, meno male che tra poco scomparirete.

Francesco Lucrezi

(5 dicembre 2018)