Terrorismo in Cisgiordania,
feriti sette israeliani

rassegnaSette israeliani sono stati feriti ieri sera in un attacco a colpi di arma da fuoco sparati da un’auto palestinese nei pressi di Ofra, insediamento israeliano in Cisgiordania. Tra i feriti, una donna incinta di 21 anni, ricoverata in gravi condizioni all’ospedale Shaare Zedek di Gerusalemme, dove i medici hanno fatto nascere il suo bambino prematuramente. Nelle scorse ore il direttore del Shaare Zedek Yonatan HaLevy ha detto che le condizioni della donna si sono stabilizzate durante la notte, mentre le condizioni del bambino sono peggiorate e si trova ora in una situazione critica. Madre e figlio “hanno una lunga strada da percorrere prima di poter essere fuori pericolo”, le parole di HaLevy.
Il portavoce militare ha spiegato che l’attacco terroristico è stato compiuto mentre “i civili israeliani erano fermi alla stazione degli autobus”. I soldati presenti – riporta in una breve La Stampa – hanno risposto al fuoco dal veicolo che si è poi dileguato e ora è caccia ai responsabili dell’attentato.

Salvini in Israele. Da domani il ministro degli Interni e vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini sarà in visita in Israele. Durante la due giorni, Salvini incontrerà il Premier israeliano Benjamin Netanyahu e i ministri della Pubblica sicurezza e della Giustizia Gilad Erdan e Ayelet Shaked. II portavoce del presidente israeliano Reuven Rivlin intanto ha spiegato che il mancato incontro con Salvini sia dovuto solo una questione di calendario e non ad altri motivi, riporta il Corriere della Sera. Il ministro dell’Interno visiterà domani lo Yad Vashem e la sinagoga italiana di Gerusalemme, scrive Repubblica, che riporta anche l’appello firmato da un centinaio di ebrei italiani, in cui si chiede al vicepremier la condanna degli atti di antisemitismo da parte di “movimenti e partiti della destra etno-nazionalista in Italia e in Europa”.

L’antisemitismo degli altri. Il Foglio del Lunedì riporta l’editoriale pubblicato dal Times Of Israel a firma di Frad Maroun, canadese di origini libanesi, sull’antisemitismo. “Di questi tempi è di moda, a destra, denunciare l’antisemitismo della sinistra ed è di moda, a sinistra, denunciare l’antisemitismo della destra – scrive Maroun – Forse stanno emulando il mondo arabo, dove da lungo tempo è pratica comune incolpare l’Europa per l’antisemitismo nel mondo arabo. Gli antisemiti europei, invece, continuano a farlo alla vecchia maniera: per l’antisemitismo incolpano gli ebrei. Ovunque si guardi, pare che l’antisemitismo sia sempre il peccato di qualcun altro”.

Washington-Riad, legami al vertice. Sui quotidiani italiani si parla di due inchieste di New York Times e Washington Post sui rapporti tra l’amministrazione Trump – in particola del Consigliere e genero del presidente Usa Jared Kushner – e l’Arabia Saudita di Mohammed Bin Salman. “L’asse Washington-Riad è uscito indenne dalla tempesta su Jamal Khashoggi, il giornalista dissidente barbaramente massacrato dai sauditi nel loro consolato di Istanbul. – scrive Repubblica – La spiegazione va cercata nel ruolo strategico che l’Arabia Saudita ricopre per l’influenza americana in Medio Oriente, all’interno di un triangolo la cui altra punta è Israele”. Riguardo all’uccisione di Khashoggi, riporta invece il Corriere, “emergono contatti con l’Hacking Team di Milano, un coinvolgimento da provare”.

Claudia Sheinbaum, sindaco di Città del Messico. “Un evento straordinario è avvenuto a Città del Messico: si è insediata, dopo aver vinto a luglio, la prima sindaca donna nella più grande città del Sud America, Claudia Sheinbaum”, racconta La Stampa, facendone oggi un ritratto e ricordando le sue origini ebraiche: “Scienziata, laureata in Fisica nell’Università di Città del Messico, dove ha preso il dottorato in Ingegneria Energetica, è membro dell’Accademia delle Scienze messicana. Ambientalista, si è specializzata in cambiamenti climatici, ha collaborato con l’Onu su questo, e ha fatto parte del Panel Intergovernativo sul cambiamento climatico che nel 2007 ottenne il Premio Nobel della Pace. Suo nonno paterno era originario della Lituania, scappato da li per le persecuzioni contro gli ebrei negli Anni 20. Sua mamma, anche lei ebrea, era originaria della Bulgaria e scappò in Messico durante la Seconda guerra mondiale”.

70 anni di Dichiarazione universale dei diritti umani. Il 10 dicembre 1948 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite votò la Dichiarazione universale dei diritti umani. Settant’anni dopo da quel voto, Donatella Di Cesare sul Corriere si chiede se i principi sanciti da quella Dichiarazione non siano stati traditi.

Tunisia e libertà. Intervistato da La Stampa, l’avvocato Mounir Baatour, leader del Partito liberale e fondatore di Shams, la prima associazione Lgbt tunisina, denuncia l’aumento delle condanne per omosessualità nel suo paese. Baatour parla anche del problema dell’antisemitismo in Tunisia e dei rapporti con Israele, che aveva proposto di ricucire. “Il livello dell’antisemitismo e dell’antisionismo resta altissimo. La nomina, poche settimane fa, di un ebreo, Rene Trabelsi, a ministro del Turismo ha scatenato una campagna violenta contro di lui. La stessa che venne lanciata contro di me quando ho proposto di normalizzare le relazioni con Israele: sono stato accusato di “tradimento” per aver detto che l’ostilità verso lo Stato ebraico non fa parte dei problemi della Tunisia”.

Segnalibro. Questa sera alle 18 alla Comunità ebraica di Torino verrà presentato il volume dello storico Michele Sarfatti Gli ebrei nell’Italia fascista, edito da Einaudi. Il testo ripercorre le vicende che hanno portato in Italia alle leggi razziali e alla Shoah. Intervengono Giulio Disegni, Fabio Levi, Guido Neppi Modona, Alessandro Vivanti (La Stampa Torino).

Daniel Reichel twitter @dreichelmoked