Shoah, tra arte e museologia

Schermata 2018-12-13 alle 13.18.22L’arte e il museo: due settori all’avanguardia nella ricerca e nella trasmissione della Memoria della Shoah. Due frontiere disciplinari che si occupano fra l’altro dei molti e diversi modi in cui la Memoria stessa è vista, comunicata o percepita.
Ad analizzarne l’impatto è lo studio “Controluce, Counterlight, Gegenlicht – Arte e museologia della Shoah, nuovi contributi” curato da Paolo Coen (nell’immagine) e pubblicato da EUM, la casa editrice dell’Università di Macerata. Presentato ieri alla Casina dei Vallati, sede della Fondazione Museo della Shoah, in collaborazione con il Centro di Cultura della Comunità ebraica romana, il volume ospita diversi interventi. Tra gli autori, che analizzano temi che vanno dalle “collezioni private ebraiche tra rimozioni storiche e mancata coscienza nazionale” alla proposta di musealizzazione di una delle località di internamento fascista nelle Marche, vi sono Maya Zack, Clara Ferranti, Eleonora Palmoni, Daria Brasca, Manfredo Coen, Chiara Censi, Lola Kantor-Kazovsky, Danielle Pardo Rabani, Giorgia Calò, Anastasia Felcher.
Moderata da Massimiliano Boni, la serata è stata aperta dai saluti della presidente della Comunità ebraica Ruth Dureghello, dal presidente della Fondazione Museo della Shoah Mario Venezia e di Raffaella Morselli in rappresentanza dell’Università di Teramo.
Schermata 2018-12-13 alle 13.15.41Ad intervenire anche le docenti Maria Giulia Aurigemma e Fiorella Bassan e gli artisti Georges de Canino e Mauro Maugliani.

(13 dicembre 2018)