uguaglianza…

“Ki kamokha ke far’oh – poiché tu sei come il faraone”.
La parashà che leggeremo questo Shabbat si apre con un duro scontro fra Josef e Jehudah.
Josef continua a fare insinuazioni contro i suoi fratelli, accusandoli prima di spionaggio, poi con Beniamino accusandolo di furto. Jehudah, prendendo la situazione in mano, decide di far valere le sue ragioni.
Rashì commenta questo passo, dicendo che “Parlò con lui in modo duro”. Il Ba’al ha Turim invece spiega l’espressione sopra citata con: “Io sono uguale a te”.
In effetti egli si rivolge a Josef, quasi rimproverandolo di essersi innalzato troppo sui suoi fratelli.
A volte ci sentiamo faraoni davanti ai nostri simili e a volte anche davanti ai nostri fratelli, senza pensare che non solo siamo tutti uguali ma a volte anche chi si considera più importante ha bisogno di suo fratello.

Alberto Sermoneta, rabbino capo di Bologna

(14 dicembre 2018)