Dario Tedeschi (1929-2018)
Cordoglio nel mondo ebraico italiano per la scomparsa dell’avvocato Dario Tedeschi, già vicepresidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane nonché protagonista della stagione delle Intese con lo Stato italiano. Romano, classe 1929, Tedeschi è stato una figura centrale dell’ebraismo italiano del dopoguerra. Rappresentò l’allora UCEI (allora Unione delle comunità israelitiche italiane) nel lavoro per la definizione dell’Intesa con la Repubblica italiana, siglata nel 1987 e fondamento della tutela della libertà religiosa e identità del mondo ebraico italiano. In queste ore di lutto, la Presidente UCEI Noemi Di Segni ha inviato ai familiari le condoglianze a nome di tutti gli ebrei italiani. Nel ricordarlo, tra gli altri, il vicepresidente UCEI Giulio Disegni ha sottolineato il suo ruolo nella firma dell’Intesa, portato avanti “con grande saggezza, equilibrio, attenzione alle specificità ed esigenze del mondo ebraico italiano”. “A lungo l’ebraismo ritenne che la legge del 30 bastasse a regolare l’organizzazione comunitaria. Gli organi statutari erano sì elettivi ma non era previsto ad esempio l’elettorato passivo delle donne” aveva ricordato Tedeschi, partecipando all’incontro sui 30 anni dall’Intesa organizzato dall’UCEI a Roma e ricostruendo le vicende che portarono poi al tavolo la commissione dell’Unione con quella governativa. “I primi fermenti si ebbero a Torino, da dove negli anni ’60 si incominciò a chiedere di cambiare i rapporti con lo Stato nonché modificare le regole sull’elettorato attivo e passivo per le Comunità”. E poi arrivò l’Intesa vera e propria che sancì “il godimento dello status paritario dell’ebraismo italiano”.