Netanyahu: “Bolsonaro, un nostro amico”
Non è arrivato l’annuncio dello spostamento dell’ambasciata brasiliana a Gerusalemme, ma l’incontro tra il nuovo presidente del Brasile Jair Bolsonaro e il Primo ministro Benjamin Netanyahu segna la nascita di un nuovo legame tra i due paesi e i due leader. Netanyahu è stato il primo Premier israeliano a recarsi in visita ufficiale in Brasile. Parlando dalla Sinagoga di Copacabana, il Primo Ministro Netanyahu ha definito Bolsonaro, in ebraico, un “mito”, provocando un coro tra i presenti. Il presidente brasiliano ha ricambiato definendo Netanyahu un esempio di “patriottismo, abnegazione, impegno per il suo popolo” e ha detto che il Primo Ministro è un “capitano come me”. I due, in una dichiarazione congiunta in un successivo vertice, hanno annunciato la visita del presidente brasiliano in Israele il prossimo 28 marzo. Bolsonaro ha detto che Brasile e Israele, più che partner, sono “fratelli nel futuro, nell’economia, nella tecnologia, in tutto ciò che può portare benefici ad entrambi i paesi”. Secondo Netanyahu, la cooperazione tra i due Paesi potrebbe portare “enormi benefici ai nostri due popoli, nell’economia, nell’occupazione, nella sicurezza, nell’agricoltura, nelle risorse idriche, nell’industria, in tutti i settori dell’attività umana”. Netanyahu ha spiegato di aver invitato il presidente Bolsonaro “a visitare Israele, e lui ha accettato, e sarà accolto come un grande amico, un grande alleato, un fratello”. “Qualsiasi cosa venga concordata tra noi sarà molto buona per i brasiliani e gli israeliani. E, perché non dire, anche per gran parte del mondo, perché stiamo dimostrando che queste partnership portano benessere al popolo. Vogliamo che più persone collaborino con Israele, così come con noi”, ha replicato Bolsonaro.
Non si è parlato della dichiarazione del presidente brasiliano sullo spostamento dell’ambasciata a Gerusalemme. Netanyahu aveva detto ai giornalisti durante il suo volo verso Rio: “potete star certi che ne parlerò con lui nel nostro primo incontro”. Ma nessuno dei due ha sollevato l’argomento nei loro commenti ai media, e non sono state fatte domande in merito.
Rispetto al suo impegno alla guida del Brasile, Bolsonaro ha detto che gli aspetta un compito difficile e che per dare risollevare l’economia del paese “in parte, abbiamo bisogno di buoni alleati, buoni amici, buoni fratelli, come Benjamin Netanyahu”. Il nuovo presidente, considerato di estrema destra, è considerato controverso per molte sue posizioni: dall’aperto appoggio alla tortura, a dichiarazioni nostalgiche rispetto alla dittatura militare fino a prese di posizione apertamente omofobe e misogene. Una volta disse a una collega deputata che non meritava nemmeno di essere stuprata da lui. Bolsonaro sostiene inoltre che le donne guadagnino meno degli uomini perché sono più costose da assumere e devono essere pagate anche quando sono in congedo di maternità. La sua vittoria è frutto della grande insofferenza del popolo brasiliano nei confronti della leadership politica, coinvolta, da sinistra a destra, in un enorme scandalo di corruzione. “Bolsonaro – sottolinea Il Post – ha infine promesso di rilanciare l’economia del Brasile, con un grande piano di riduzione del deficit pubblico che dovrebbe passare dalla privatizzazione di molte ricche imprese pubbliche brasiliane. Ha detto inoltre di volere introdurre una riforma fiscale, modificare il sistema pensionistico e aumentare il reddito minimo per le famiglie. Non è però chiaro con quali risorse possa finanziare i suoi piani molto ambiziosi e che hanno convinto molti elettori indecisi a votare per lui”.
Bolsonaro è molto critico delle organizzazioni internazionali e questo si farà sentire, spiegano i quotidiani israeliani, anche rispetto al rapporto con Gerusalemme. Fino alla sua elezione Brasilia si è sempre schierata sul fronte più critico di Israele e a favore della diplomazia palestinese. Il nuovo presidente, così come in altre questioni, segnerà un nuovo corso.